Con gli occhi di Paciolla e Regeni

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Gli occhi di Paola e Claudio Regeni vicini agli occhi Anna e Pino Paciolla sono il tormento di questa nostra democrazia malata, della nostra procedura penale con smagliature. Occhi che non si possono mettere da parte, quattro genitori che cercano solo di sapere cosa è accaduto ai loro ragazzi, due giovani promettenti professionisti con il vizio della curiosità e dell’impegno civile, che dovrebbero essere il metro di giudizio del mestiere di giornalista e, anche, di quello di cittadini comuni. La foto dei Regeni e dei Paciolla vicini, a Napoli, in un pomeriggio torrido, stanchi, amareggiati ma forti come pochi altri, indomiti. Loro non molleranno la presa e nessuno Stato amico indisciplinato e supponente, nessuna ermetica associazione internazionale potrà fermare l’armata democratica composta dai Regeni-Paciolla. Le famiglie che chiedono verità e giustizia sono indistruttibili e nemmeno la morte cancella la loro forza, che, invece, si tramanda negli occhi degli altri, di decine, migliaia di persone che credono nella ricerca possibile della verità. La storia dei genitori di Ilaria Alpi ce lo ha insegnato. L’odissea di Felicia Impastato ce lo ha confermato. Non si può arginare la forza morale delle famiglie cui è stato ingiustamente sottratto un figlio. Regeni siamo noi. Paciolla siamo noi. Giulio e Mario sono i nostri figli in gamba e uccisi senza un senso. Occhi accanto agli occhi, impossibile dimenticare quegli sguardi di una sera a Napoli.
(L’immagine simbolo della battaglia civile dei Paciolla e dei Regeni – Foto Ansa Napoli)


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