Bannon, l’avevamo tanto amato. E molti in Italia ignorano i suoi guai giudiziari

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Steve Bannon è stato condannato per oltraggio al Congresso degli Stati Uniti per aver disobbedito a un mandato di comparizione della commissione che indaga sull’attacco al Campidoglio dello scorso anno. Noi in Italia lo avevamo molto amato. Non tutti. Ma a certe forze politiche piaceva tanto, al punto che era riuscito in qualche modo ad ottenere, tramite la sua associazione, la concessione per una lunga gestione della Certosa di Trisulti, destinata a diventare una scuola internazionale di politica sovranista. Lo straordinario sito storico in provincia di Frosinone è tornato nella totale disponibilità del Ministero dei Beni Culturali dopo una unga e tortuosa battaglia giudiziaria e oggi ospita concerti ed eventi. Ma i seguaci di Bannon in Italia non si sono mai arresi né dispersi e in molti hanno semplicemente ignorato la grave notizia della condanna e relativi motivi. Era stato così anche con l’arresto dello stesso Bannon due anni fa, accusato allora di appropriazione indebita. L’indagine riguardava una campagna di crowdfunding in Usa. Steve Bannon è un influencer molto efficiente della destra americana, ha 68 anni e da tempo conta un importante drappello di seguaci in Italia. E’ interessante esaminare cosa si è rifiutato di consegnare al Congresso. Il comitato ristretto della Camera dei Rappresentanti sta esaminando gli episodi del 6 gennaio 2021, che si ritengono riconducibili ai sostenitori di Trump, e a Bannon erano stati chiesti documenti e testimonianze al fine di comprendere se e chi ha alterato i risultati delle elezioni presidenziali del 2020.


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