Rai: Giulietti, chi ha soppresso inchiesta Rainews su Molise?

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“Qualche ora fa il cdr Rainews e l’esecutivo Usigrai hanno giustamente denunciato la soppressione di un servizio inchiesta dedicato ai conti del Molise già realizzato e pronto per la trasmissione che sarebbe stato “bloccato” in seguito ad interventi esterni ed interni assolutamente estranei alla gerarchia redazionale e ai diritti doveri previsti dal contratto nazionale di lavoro. La Rai può formalmente far sapere chi avrebbe compiuto l’illegittimo atto di censura e soprattutto quando sarà mandato in onda il servizio già realizzato?” Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.

“Il fatto denunciato dal CdR di Rainews24 è gravissimo. Chi da parte dell’Azienda ha dato indicazione alla testata di bloccare la messa in onda dell’inchiesta? E perché?” A chiederlo è il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani. “E’ poi intollerabile che ancora una volta il presidente della Regione Molise, Michele Iorio (nella foto), si permetta interferenze nell’autonomia e nell’indipendenza del Servizio pubblico, diffidando in maniera preventiva la Rai dal mandare in onda un’inchiesta. Ricordiamo infatti che sempre la Regione Molise guidata da Iorio ha già avviato un’azione giudiziaria nei confronti del caporedattore della sede Rai di Campobasso e di una collega per aver semplicemente letto un titolo di un giornale in rassegna stampa”.

Il comunicato del CdR di Rainews24
Dopo quasi quattordici anni di programmazione indipendente e senza interferenze esterne, a Rainews è arrivata la fatidica telefonata da viale Mazzini per fermare un servizio “scomodo”. E’ avvenuto ieri sera per “Molise, maxi-spese per micro-regione”, un’ inchiesta firmata da Flaviano Masella, della Redazione Inchieste coordinata da Maurizio Torrealta. Un lavoro di verifica sul campo dei problemIdell’economia e del bilancio pubblico di una delle regioni che andranno al voto per il rinnovo di giunte e consigli.
Masella ha ricostruito le diverse situazioni di crisi attraverso le voci dei protagonisti, a partire dai lavoratori di un’azienda che rischia la chiusura, fino al presidente della Regione Michele Iorio. Quest’ultimo, sul totale di 20 minuti di durata dell’inchiesta, ha avuto a disposizione ben 6 minuti e 30 secondi, oltre a un minuto e 20 dedicato al presidente del consiglio regionale Mario Pietracupa, eletto nella lista per Iorio Presidente. All’opposizione sono andati 5 minuti e mezzo.
Ma sembra non essere bastato. Ieri sera, intorno alle 20, un vicedirettore di Rainews ha ricevuto una chiamata e successivamente una mail dai piani alti di Viale Mazzini che chiedeva di fermare la messa in onda del programma, prevista per le 20.40. Motivo: violazione della par condicio, su segnalazione del presidente del Molise Michele Iorio.
La cosa incredibile è che, proprio nello stesso momento, il Direttore Generale Luigi Gubitosi era in riunione con i vertici UsigRai e i rappresentanti dei CdR di Rainews e Televideo, per discutere il futuro del canale allnews della Rai, e, in merito alla richiesta del presidente Iorio, assicurava di non avere alcuna intenzione di intervenire sulla programmazione di Rainews.
Resta da chiarire, allora, chi abbia autorizzato un dirigente di Viale Mazzini a chiedere la sospensione del servizio, peraltro senza averlo visto e senza verificare se violasse realmente la par condicio, basandosi unicamente sulle dichiarazioni di Michele Iorio. Il regolamento è stato invece rispettato e l’unica logica a cui una tale iniziativa sembra rispondere è quella dell’obbligo di silenzio sulle questioni molisane, che qualcuno vorrebbe fosse legge.
Confidiamo che la Direzione generale voglia porre rimedio a questa palese violazione dell’indipendenza della testata giornalistica, soprattutto in vista dell’arrivo del neo direttore di Rainews, Monica Maggioni, appena votata a maggioranza dal CdA Rai.
Cogliamo l’occasione per fare i migliori auguri al nostro nuovo Direttore, sicuri che saprà riconoscere l’indubbia professionalità di tutti i giornalisti della nostra redazione, e sappia rispettarne l’identità e la passione nel rispondere a pieno alla missione del Servizio Pubblico Radiotelevisivo.


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