L’Anno che verrà

0 0

Finalmente un forte segnale di unità, in nome dell’uomo. Lo ha dato tutta l’Europa, il 27 dicembre, dando vita alla comunitaria giornata del vaccino antipandemia. Immagini  emozionanti, anche commoventi, accompagnate dagli applausi rivolti ai primi meritevoli protagonisti: medici, infermieri, ricercatori. Ma anche immagini rappresentative della debolezza dell’uomo, della sua incoscienza, della sua paura. Paura, a ben pensarci, causata da protervia, da presunzione di onnipotenza.

Il rischio che anche il vaccino creato in un tempo relativamente breve si trasformi nell’ennesima illusione è forte, mentre, analizzando bene quel che è accaduto e la soluzione trovata, bisognerebbe convincersi che non si può continuare a inventare solo strumenti di difesa  contro rischi mortali. La vaccinazione mi fa pensare agli scudi antimissile o ai bunker contro gli ordigni nucleari. Non sarebbe meglio smettere di fabbricare  missili e dismettere gli arsenali? E, di pari passo, scelta altrettanto importante sarebbe smetterla di indirizzare la ricerca scientifica su terreni pericolosissimi.

Questo terribile 2020 ha drammaticamente materializzato una delle profezie di Stephen Hauking. Il grande scienziato britannico, fino alla morte avvenuta due anni fa, lanciò e rilanciò l’allarme sul rischio di autodistruzione dell’umanità rappresentato dalla diffusione di virus geneticamente modificati. Questa volta la pandemia si è originata casualmente, involontariamente. Ma se, come Hauking temeva, diventasse strumento di guerra combattuta con armi biologiche,  che ne sarebbe del genere umano? E gli altri pericoli mortali egli li individuava nella sconsiderata aggressione all’ambiente e in un capitalismo di rapina che per colpa della propria avidità potrebbe causare un’apocalisse economica.

Un uso corretto della scienza e della tecnica, dunque, proprio come instancabilmente, con la parola orale o affidata alla scrittura, fa papa Francesco. Ai credenti non dice di salvarsi dal virus solo con la preghiera, ma avendo fiducia e speranza nei ricercatori e nel loro lavoro. Umanissimo appello a non stare solo a invocare il cielo ma a darsi da fare per vivere meglio e così poter aiutare gli altri.

Solidarietà e condivisione che meriterebbero segnali di adesione  forte da parte della politica anche in vista del nuovo anno, che invece si preannuncia carico di insidie. In un momento di grande emergenza come quello che stiamo attraversando, come valutare chi preferisce guardare al proprio tornaconto elettorale, piuttosto che alla necessità di operare collegialmente, come regolarmente chiede a gran voce il presidente Mattarella? Dichiarazioni di gradimento solo di facciata, poi ognuno per la propria strada. Come la consegna dei pacchi natalizi a favore di telecamera, o la continua minaccia di crisi, teorizzando il fatto che la politica sia ormai soltanto ‘tattica’. Crisi che forse ha un suggeritore, neppure tanto occulto, nel detenuto eccellente del carcere di Rebibbia, omaggiato con visite continue non solo da un aspirante genero, ma anche da diversi uomini politici.

La carica virale di queste scelte può essere mortale per la democrazia, visto che non avvengono alla luce del sole o nel merito dei problemi. Sono scelte dettate  dall’ossessione della gestione del potere. Campione sommo di questa concezione è stato, soprattutto negli ultimi due mesi dell’anno, Donald Trump. Vere e proprie tentazioni golpiste contro la libera volontà espressa dal popolo statunitense.  La strada gli è stata sbarrata dalla struttura democratica del Paese che ha dimostrato di credere in se stessa piuttosto che in un demagogo innamorato solo di sé.

Al termine di un anno disastroso, quella lezione di democrazia, insieme con il vaccino antipandemia, è forse il viatico più significativo e importante per l’anno che verrà. Anno nel quale sappiamo bene che non ‘ci sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno’ ma dal quale i cittadini democratici pretendono il pieno utilizzo dell’unico vaccino esistente contro derive autoritarie e tradimento della funzione stessa della politica.

Questo vaccino si chiama Carta Costituzionale.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21