Alpi/Hrovatin, istituzioni dispongano la desecretazione degli atti ancora riservati

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Il 2O marzo del 1994 venivano assassinati a Mogadiscio Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, inviati del tg3 che stavano indagando sui traffici illeciti tra Somalia e Italia.
Da 26 anni si attendono quella verità e quella giustizia invocate, sino all’ultimo istante della loro vita, da Luciana e Giorgio Alpi.
Dopo la loro morte abbiamo deciso di prendere sulle nostre spalle il loro dolore e di impedire che il cinismo dominante e L’oblio potessero cancellare la memoria e favorire l’archiviazione definitiva del fascicolo giudiziario.
Da qui la nascita del movimento #noinonarchiviamo che ha messo insieme la federazione della stampa, il Sindacato dei giornalisti Rai, articolo 21, libera contro le mafie, libera informazione, Lega ambiente, il comitato di redazione del Tg3, amiche e amici di Ilaria e Miran, a partire da Mariangela Gritta Grainer che ha raccolto l’eredità morale della famiglia Alpi.
Oggi, paradossalmente, scadono gli ulteriori sei mesi di proroga delle indagini strappate dagli avvocati Carlo Palermo e Giulio Vasaturo.
Il tribunale potrebbe tornare a chiedere l’archiviazione.
E noi ci opporremo perché é giunto il momento che Le istituzioni dispongano la desecretazione degli atti ancora riservati.
I giudici li hanno più volte richiesti, invano!
Eppure in quelle carte, particolarmente nei rapporti riservati trasmessi nelle prime ore, potrebbero esserci elementi capaci di rivelare la mappa delle complicità e delle collusioni risalenti a servizi deviati, a politici corrotti, al giro delle tangenti legate ai rifiuti tossici nocivi.
Dopo 25 anni quelle carte vanno rese pubbliche e trasmesse ai magistrati.
Per questo nuovo non molleremo la presa e, da oggi, torneremo a chiedere a tutte le autorità costituzionali ed istituzionali, a partire dal presidente del consiglio e dai presidenti delle Camere, di reclamare la consegna dei documenti e di unirsi alle voci di chiede verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin


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