Piervincenzi dopo l’aggressione a Pescara: “Continuerò a raccontare i luoghi difficili”

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“Continuerò a fare il mio lavoro nel miglior modo possibile”. Così Daniele Piervincenzi commenta la nuova aggressione subita mentre girava un servizio nel quartiere Ferro di cavallo a Pescara, considerato una delle maggiori piazze di spaccio dell’Abruzzo e controllata in modo militare dalle organizzazioni che si occupano di traffico di stupefacenti. Un luogo impervio che il giornalista Rai stava raccontando insieme al filmaker Sirio Timossi e al redattore David Chierchini quando è stato colpito con uno schiaffo nell’ambito di quella che è sembrata una vera e propria azione dimostrativa del potere che esercitano gli appartenenti al gruppo dominante di quella zona.

Dopo qualche ora, e in base alle prove fornite anche grazie alle immagini del servizio giornalistico, sono state arrestate tre persone, di 23, 25 e 35 anni residenti nella zona e considerate concorrenti nell’aggressione, tutte già coinvolte in altre indagini. La troupe del nuovo programma Rai “Popolo sovrano” era entrata nel quartiere di case Ater e dopo pochi minuti è stata accerchiata. “Eravamo nel fortino dei clan Spinelli e Ciarelli che controllano lo spaccio di droga a Pescara. – ha detto Daniele Piervincenzi – Lì arrivano tossicodipendenti da tutto l’Abruzzo perché si trova ogni tipo di droga. Come in ogni piazza controllata militarmente le vedette di servizio hanno dato subito conto del nostro arrivo e prima ci hanno tirato addosso degli oggetti, poi ci hanno accerchiato e c’è stata l’aggressione”.

E’ la seconda volta che il giornalista Rai viene aggredito mentre sta lavorando. Il precedente si è avuto ad Ostia nel novembre del 2017, quando fu colpito da una testata da Roberto Spada condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Roma a sei anni di reclusione lo scorso 7 dicembre scorso. In quel difficile processo Piervincenzi e il filmaker Edoardo Anselmi erano parte civile insieme alla Federazione nazionale della stampa e al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Agli organismi di rappresentanza dei giornalisti è stato riconosciuto un risarcimento in quanto l’aggressione al giornalista ha leso l’intera categoria. Adesso, purtroppo, si ricomincia. Fnsi e Cnog sono pronti a stare di nuovo accanto a daniele Piervincenzi e agli altri componenti della troupe nel procedimento per i fatti di Pescara, che confermano il clima pesantissimo che circonda ormai l’esercizio della professione giornalistica e, peraltro, lascia emergere come interi quartieri siano nelle mani della criminalità piuttosto che dello Stato. “Siamo pronti a tornare a Pescara per affermare il diritto-dovere all’informazione – dice il Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – e saremo in aula quando comincerà il processo agli aggressori. Continuare a raccontare queste storie è un dovere per i cronisti e un’esigenza per tutti”.


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