Processo a Giacalone, a luglio la sentenza. Il cronista, “è un paradosso: si può parlare male della mafia ma non di uno dei suoi esponenti più importanti”

“È assente ogni volontà di colpire e diffamare una singola persona, come essere umano e come individuo” ha affermato in aula l’avvocato di Giacalone Carmelo Miceli; “l’espressione, la cui durezza nasce da un’indignazione morale che vuole interpretare e sollecitare quella collettiva, contiene piuttosto un giudizio storico e scaturisce da una riflessione sul fenomeno mafioso…”