Mattarella: uguaglianza e speranza, il discorso di un presidente “sociale”

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Sergio Mattarella giura da Presidente della Repubblica tra gli applausi. Uguaglianza, lotta a mafia e corruzione, speranza: sono le parole che più ricorrono nel discorso d’insediamento. Un pensiero alla comunità straniera in Italia: “L’Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte”

Sergio Mattarella giura da Presidente della Repubblica tra gli applausi che accolgono il suo arrivo nell’Aula della Camera e interrompono continuamente il discorso d’insediamento. Uguaglianza, lotta a mafia e corruzione, speranza: sono le parole che più ricorrono, confermando qul “carattere” che il Presidente della Repubblica già ha mostrato nelle prime dichiarazioni, irrituali ma sentite, nel giorno della sua elezione: “Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini”.

“Lotta a mafia e corruzione, priorità assolute”. “La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile – sottolinea il Presidente –  Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicitazione delle regole del mercato. Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci”.  “E’ allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni. – ricorda – Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti”. Poi l’omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi”. “Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere”.  

Povertà e disuguaglianze. La lunga crisi “ha aumentato le ingiustizie, ha generato nuove povertà. Ha prodotto emarginazione e solitudine”. Sottolinea Mattarella, nel discorso al parlamento in seduta comune. “Le angosce- aggiunge- si annidano in tante famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle ragazze e ai ragazzi. Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel mezzogiorno, la perdita di occupazione, l’esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali”. Sono questi per il Presidente “i punti dell’agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo“. “Dobbiamo saper scongiurare il rischio che la crisi economica intacchi il rispetto di principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione”.

Diritto allo studio, al lavoro,alla salute. “Garantire la costituzione “significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro”. dice Mattarella, ma amche “rendere effettivo” il diritto al lavoro, garantire i diritti dei malati, fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni e aggiunge “significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva”. Un pensiero anche alle persone con disabilità: “rimuovere ogni barriera che limiti i diritti”.

Immigrati, “l’Italia fa bene la sua parte”. Un pensiero anche alla comunità straniera e chi è in fuga dal prorpio paese. “Le guerre, gli attentati, le persecuzioni politiche, etniche e religiose, la miseria e le carestie generano ingenti masse di profughi. – dice – Milioni di individui e famiglie in fuga dalle proprie case cercano salvezza e futuro proprio nell”Europa del diritto e della democrazia. E’ questa una emergenza grave e dolorosa che deve vedere l’Unione europea piu’ attenta, impegnata e solidale”, dice  Mattarella sottolineando che “l”Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari livelli, per l”impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico esodo”.

Promuovere la pace. Garantire la costituzione significa anche “ripudiare la guerra e promuovere la pace.”A livello internazionale la meritoria e indispensabile azione di mantenimento della pace, che vede impegnati i nostri militari in tante missioni, deve essere consolidata con un’azione di ricostruzione politica, economica, sociale e culturale, senza la quale ogni sforzo è destinato a vanificarsi”, sottolinea. “Alle Forze Armate, sempre più strumento di pace ed elemento essenziale della nostra politica estera e di sicurezza, rivolgo un sincero ringraziamento, ricordando quanti hanno perduto la loro vita nell’assolvimento del proprio dovere”. Quindi ricorda “la delicata vicenda dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, auspicando che “trovi al più presto una conclusione positiva, con il loro definitivo ritorno in Patria”. Ma il Capo dello Stato rivolge un pensieroanche a a chi è impegnato nelle area di conflitti a portare aiuto alle popolazioni colpite. “Desidero rivolgere un pensiero ai civili impegnati, in zone spesso rischiose, nella preziosa opera di cooperazione e di aiuto allo sviluppo. Di tre italiani, padre Dall’Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli non si hanno notizie in terre difficili e martoriate. A loro e ai loro familiari va la solidarietà e la vicinanza di tutto il popolo italiano, insieme all”augurio di fare presto ritorno nelle loro case”. (DIRE)

Da redattoresociale.it


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