Marcia contro le mafie, in corteo ricordano i cronisti uccisi in Ucraina. Le targhe di Articolo 21

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Mafiosi, corrotti, oligarchi odiano le luci dell’informazione perché hanno bisogno del buio per portare a compimento le loro trame, e per questo hanno tra i loro bersagli preferiti le croniste e i cronisti di tutto il mondo. A cominciare dall’Ucraina dove in queste ore sono stati già ammazzati cinque cronisti, senza dimenticare Andrea Rocchelli ed Andy Mironov uccisi in Ucraina nel 2014. Per queste ragioni questa mattina a Napoli ha partecipato alla marcia di Libera una delegazione di giornaliste e di giornalisti che ha visto insieme la Fnsi, con il presidente Beppe Giulietti, il Sugc, con il segretario Claudio Silvestri, Gerardo Ausiello, Fabrizio Cappella, Renato Cavallo, Roberta De Maddi, Antonella Monaco, Antonio Prigiobbo e Laura Viggiano, l’Usigrai con il segretario Daniele Macheda, e Articolo21 con Désirée Klain, Fatou Diako e Graziella Di Mambro.
Insieme con i giornalisti c’era anche Anna Motta, madre di Mario Paciolla, il giornalista e cooperante dell’Onu ammazzato in Colombia nel luglio del 2021.
Inoltre, in occasione dei 20 anni dell’associazione Articolo21 è stata consegnata a don Luigi Ciotti una targa per tutta la squadra di Libera che ogni giorni contrasta l’illegalità e si prende cura della libertà di informazione e del diritto di essere informati, targhe sono state consegnate al collettivo “Giustizia per Mario Paciolla”, per l’impegno con il quale stanno portando avanti la battaglia per ottenere verità e giustizia sulla morte di Mario; a padre Alex Zanotelli, per il suo impegno costante dalla parte degli ultimi; e per Marilena Natale, giornalista sotto scorta e fondatrice dell’associazione “La Terra dei cuori”, con la quale vengono aiutati tanti bambini vittime della Terra dei fuochi. All’incontro era presente anche il giornalista sotto scorta Mimmo Rubio e la giornalista minacciata Luciana Esposito, il cronista afghano Najeeb Farzad, rifugiato in Italia perché ricercato nel suo Paese.


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