Sei anni dal rapimento di Giulio Regeni, Giulietti: “La scorta mediatica è servita e servirà”

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«La scorta mediatica è servita e servirà. La vicenda di Giulio Regeni non è una questione di famiglia, ma una questione di dignità nazionale». Così il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, partecipando a Fiumicello all’incontro ‘Pensieri parole e musica per Giulio’ promosso nel giorno del sesto anniversario del rapimento al Cairo del ricercatore egiziano il cui corpo fu ritrovato senza vita il 3 febbraio 2016.
«Il fatto che questa famiglia e i legali siano stati ascoltati dal presidente del Consiglio e dalla ministra della Giustizia rappresenta un passo in avanti», ha aggiunto Giulietti, che, moderando l’incontro, ha ricordato le iniziative degli ultimi giorni per continuare a chiedere verità e giustizia per Giulio e le vicende di Mario Paciolla, Andrea Rocchelli, Peppino Impastato. «Esempi di solidarietà attiva, della memoria che fa cose. Esempi di famiglie che hanno la capacità di trasformare il dolore in azione», ha evidenziato.
All’incontro con i genitori di Giulio, Paola e Claudio, e l’avvocato Alessandra Ballerini, anche artisti, politici, sindacalisti, il presidente della Camera, Roberto Fico, collegati da remoto o intervenuti con un videomessaggio.
Fra gli altri appuntamenti della giornata, organizzata in concomitanza con la tappa in Friuli Venezia Giulia dei festeggiamenti per i 20 anni dell’associazione Articolo21, rappresentata da don Pierluigi Di Piazza e Fabiana Martini, presidente e portavoce del presidio regionale, in mattinata, al Circolo della Stampa di Trieste, presenti anche il presidente dell’Assostampa, Carlo Muscatello e il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano, Giulietti ha incontrato alcuni dei giornalisti e operatori dell’informazione minacciati e aggrediti nelle scorse settimane durante le manifestazioni no vax e no green pass.

@fnsisocial


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