Non permetterò che azioni di sciacallaggio possano compromettere la mia onorabilità di cittadina e la mia dignità di giornalista

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Lunedì 3 giugno ho dato incarico ai miei legali di agire sia in sede giudiziaria che davanti agli Ordini dei Giornalisti di appartenenza nei confronti di tutti coloro i quali, alcuni di questi  giornalisti,  hanno diffuso nei giorni scorsi affermazioni calunniose nei miei confronti,frutto di autentiche invenzioni e di una esasperata acrimonia nei miei confronti.
Tra di essi l’on. Meloni secondo la quale io sarei stata indegna di ricevere l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica in quanto estremista sostenitrice del velo, del  terrorismo nonché di un ipotetico regime salafita in Siria.
Trattasi, come ho già spiegato nel mio comunicato di sabato 1 giugno  di fandonie senza fondamento  e senza alcuna giustificazione. Purtroppo queste gravi affermazioni hanno trovato vari epigoni tra cui il Giornale  il quale in due articoli pubblicati il 2 e il 3 giugno mi ha indicata come persona collegata a criminali  jahdisti  operanti in Siria e a vari  soggetti criminali  della peggiore risma.
Si tratta di un’azione di killeraggio sulla mia persona che non ha alcun fondamento e viola le regole elementari del vivere civile e della professione di giornalista.
Non ho mai avuto alcun rapporto con alcuno dei soggetti cui mi si attribuiscono amicizie e rapporti. Mai visti, mai conosciuti. Né ho mai sostenuto dottrine jahdiste o salafite.
Le accuse nei miei confronti sono frutto di pura invenzione e consistono in  un agguato smodato, gratuito e squadrista nei confronti di una giornalista che ha fatto solo il proprio dovere di raccontare i fatti e rivelare le gravi condizioni in cui versa la popolazione civile in Siria.
È doloroso dover constatare come nonostante io scriva da anni solo oggi con   il conferimento da parte del Capo dello Stato dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica si sia scatenata un’autentica canea nei miei confronti.
La pretestuosità e strumentalità dell’aggressione ai miei danni è sotto gli occhi di tutti.
Per questi motivi chiederò a tutti coloro i quali stanno divulgando le loro falsità nei miei confronti di provare in Tribunale la verità delle loro affermazioni. Non temo la verifica giudiziaria e sono certa e serena che la verità verrà agevolmente ristabilita. La mia vita, i miei libri e i miei articoli parlano per me, non permetterò che azioni di sciacallaggio possano compromettere la mia onorabilità di cittadina e la mia dignità professionale di giornalista.


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