Nasce a Trento la Fondazione Antonio Megalizzi. 7 giugno la presentazione

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Il Festival dell’Economia di Trento ha dedicato ad Antonio Megalizzi uno degli eventi in calendario della quattordicesima edizione, che si è svolta dal 30 maggio al 2 giugno, in una città colorata di arancione. Nella sezione “Testimoni del Tempo”: «Voci Europee. Una serata dedicata ad Antonio Megalizz, alla quale hanno partecipato Annalisa Camilli (giornalista di Internazionale), Graham Ellis (presidente dell’unione delle radio europee e Deputy Director di BBC Radio), Nicola Pifferi (direttore di Sanbaradio  e produttore esecutivo dei programmi di Europhonica), Silvia Sciorilli Borrelli (giornalista di Politico.eu) e Andrea Fracasso direttore della Scuola di studi internazionale dell’Università di Trento. Eric Jozsef, corrispondente in Italia del quotidiano francese Libération moderava il dibattito dove tra il pubblico erano presenti come ospiti anche i genitori di Antonio, Domenico e Annamaria, e la fidanzata Luana Moresco. In questaoccasione è stato comunicato loro l’assegnazione di  un riconoscimento per aver voluto accettare la nascita  della  Fondazione Megalizzi (la presentazione ufficiale è fissata venerdì 7 giugno  alle ore 15 nella sala Depero del palazzo della Provincia di Trento), che verrà consegnato a Roma durante la festa di Articolo 21 in programma nei primi giorni di luglio.

Sul palcoscenico del Teatro Sociale si è discusso di come sia evidente la difficoltà di comunicare l’Europa, da parte dei media, riguardo le iniziative a carattere politico europeo dando una rilevanza più nazionale delle notizie pubblicate. Eric Jozsef nell’introdurre la conversazione ha definito una «serata speciale in ricordo di Antonio che credeva nell’importanza nel raccontare i fatti  e che sapeva raccontare la democrazia europea. Il suo impegno era di credere, formare e costruire l’informazione con la consapevolezza di quanto non fosse facile farlo senza il coinvolgimento dell’opinione pubblica. Anche Jacques Delors (presidente della commissione europea dal 1985 al 1995) era un convinto sostenitore di un’Europa in cui l’integrazione doveva avvenire con il coinvolgimento di tutti i cittadini europei».

Andrea Fracasso è stato uno dei docenti di Antonio Megalizzi  all’Università di Trento: «Era un fervente europeista oltre che uno studente che sapeva distinguersi per impegno e passione, come faceva anche nel giornalismo, e la sua intuizione è stata quella di discutere di Europa in maniera molto convincente. Insieme alla sua generazione ha colto questa esigenza che fino a poco prima non veniva nemmeno percepita, affrontando temi a carattere europeo. La direzione era quella sovranazionale partitica ma anche di implementare una maggiore comunicazione. Aveva visto lontano e la riprova lo si è vista tramite Europhonica per cui lavorava, un format che riunisce 100 radio universitarie, capace di divulgare una moderna comunicazione. (vincitrice del Premio Carlo Magno della gioventù per la promozione della Comunità Europea).  Antonio era stato a  Strasburgo già nel 2018, motivo per il quale poi si era iscritto alla Scuola di studi internazionali dopo la laurea in Comunicazione a Verona. Spiegava la sua scelta come una necessità di comprendere di più e saper spiegare meglio. Cercava sempre di comprendere per poi trasformare in qualcosa di comprensibile a tutti. Amava soprattutto discutere con chi non era d’accordo con lui. Era dotato di un entusiasmo consapevole critico ».

Nicola Pifferi ha spiegato la nascita di Europhonica «nata nel 2015 e multilingue con l’intento di raccontare l’Europa unita più che l’Unione europea e da subito pensata come occasione di condivisione ancor prima di essere un format radiofonico. All’inizio la sua caratteristica era quella di una radiofonia nostalgica del passato ma ora è cambiata. Un esperimento continuo e nonostante la perdita di Antonio e Bartek Orent – Niedzielski (il collega che era a Strasburgo insieme, ndr) dobbiamo andare avanti». Per il giornalista radiofonico il problema  di tutti gli stati in campagna elettorale  è stato quello di “nazionalizzare” le tematiche emerse: «i media nazionali non amano scrivere di cronache estere perché costano molto».

La discussione è proseguita con l’intervento di Silvia Sciorilli Borrelli che ha affrontato il problema dei partiti sovranisti sia europeisti in campagna elettorale per le europee dove il tema denominatore era il «racconto sulla “morte” dell’Europa, quando sarebbe necessario ritornare ad un sentimento più europeo. L’Italia, la Francia e l’Inghilterra hanno dato segnali di andare verso la cancellazione di un’Europa unita e i giornali del nostro paese hanno raccontato la vittoria leghista come qualcosa che cambierà la politica europea. Un terremoto? Un risultato populista e sovranista?  I numeri sono cresciuti ma non c’è stata quella catastrofe annunciata». Annalisa Camilli è dell’idea che «la campagna elettorale si è basata quasi esclusivamente su un livello nazionale, eccetto quella della destra ed estrema destra. I giornali europei parlano dei singoli risultati e dei test nazionali. Solo i sovranisti hanno condotto una campagna europea elettorale – politica. La loro alleanza europeista sembra una contraddizione. I punti di convergenza li hanno cercati ma non esistono. Noi di Internazionale abbiamo creato una super redazione confrontandoci con altri giornalisti di Libération, ad esempio. Una redazione transnazionale e nella quale abbiamo cercato di analizzare quel filo rosso trovato che collega più che politiche propagande. Dai giornali ai social network si è registrato un gap di conoscenza su cosa sono di fatto le istituzioni. Prevale la prospettiva nazionale e sempre meno l’approccio europeo. Il problema dell’immigrazione doveva avere una dimensione europea e le regole che non si sono riuscite a riformare come il trattato di Dublino. La crisi del sistema d’asilo fa parte delle questioni sempre meno affrontate a livello europeo».

Graham Ellis della BBC: «trovo sia molto ironico assistere che mentre stiamo abbandonando l’Unione Europea c’ è stata un’affluenza alle urne incredibile. Non so quanto erano ben informati gli elettori inglesi ma i temi dei politici erano più ampi e su questioni binarie, l’uscita dalla Brexit e le elezioni con chi era a favore o contro l’uscita. Hanno ricevuto più voti chi è per lasciare l’Unione Europea. È un momento galvanizzante per l’opinione pubblica inglese e negoziare l’uscita dipenderà da chi sono i politici che sono stati eletti negli altri paesi».  In chiusura il discorso ha toccato un problema di stringente attualità: il corretto modo di informare dei media. Silvia Sciorilli: «noi giornalisti dovremmo fare bene il nostro lavoro, riportare correttamente le informazioni, legittimare la nostra professione visto che non c’è più una legittimazione a riguardo. Esiste un problema nel servizio pubblico che è quello della narrazione della politica e la narrazione dell’informazione. La narrazione dovrebbe essere impostata dalla politica e i giornalisti dovrebbero poi riportarla conoscendo le tematiche  saperle raccontare».

Graham Ellis dal canto suo ha risposto così:«nella tradizione anglo americana  il rapporto tra giornalista e la politica viene definito come quello che dovrebbe assomigliare tra un cane e un lampione. In Europa e in Italia esiste un legame deferenziale tra informazione e i politici».

Andrea Fracasso che fa parte del comitato editoriale del Festival dell’Economia  ha ricordato al pubblico (tra i quali c’era anche Tito Boeri direttore scientifico del Festival dell’Economia, Giuseppe Laterza, Paolo Collini rettore dell’Università di Trento, e Innocenzo Cipolletta), la costituzione della Fondazione intitolata a Megalizzi «importante per il suo ruolo che assumerà nella formazione e informazione».  

Nasce la Fondazione Megalizzi

La sua nascita il 7 giugno verrà sancita alla presenza della famiglia Megalizzi, del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, sindaco di Trento Alessandro Andreatta, prefetto  Sandro Lombardi, rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, Arcivescovo Lauro Tisi, il direttore delle comunicazioni sociali della CEI don Ivano Maffeis, Giuseppe Giulietti presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani segretario Usigrai, il direttore generale della RAI Alberto Matassino, Rocco Cerone segretario regionale del Sindacato giornalisti, di Mauro  Keller presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Paolo Borrometi presidente di Articolo 21.

Nella foto: Eric JOZSEF, Nicola PIFFERI, Annalisa CAMILLI, Graham ELLIS, Silvia SCIORILLI BORRELLI, Andrea FRACASSO Festival dell’Economia Teatro Sociale Trento, 31 maggio 2019 Foto: Nicola ECCHER


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