Piero Scaramucci e l’incredibile discriminazione di Pavia per il 25 Aprile

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Era tutto pronto a Pavia : programma, relatori, tappe della cerimonia per commemorare il 25 Aprile. Poi il cambio in corsa e la sostituzione del relatore ufficiale che doveva essere Piero Scaramucci, fondatore di Radio Popolare, per decenni inviato della Rai, autore di memorabili inchieste sulle “Stragi di Stato”, da sempre impegnato contro censure e bavagli; oggi ha 82 anni e proprio lui  si è visto ritirare l’invito a parlare a Pavia, in occasione del giorno dedicato alla Liberazione. La Provincia Pavese ha dedicato l’apertura a questa notizia che sottolinea come la politica sia entrata a gamba tesa su una cerimonia improntata ai valori della libertà e della democrazia nella sua massima espressione. Al posto di Scaramucci il comitato ha chiamato come relatore Fabio Rugge, Rettore dell’Università di Pavia.
Le domande possibili su questa vicenda sono molte. Intanto: chi ha assunto questa decisione prima che il Comitato la formalizzasse a pochissimi giorni dalla Festa? Chi e perché ha dato copertura ad una decisione intollerante ed intollerabile che “disonora” la Costituzione?
Sarebbero certamente opportune pubbliche scuse e un nuovo invito a Piero Scaramucci, altrimenti siamo certi che le associazioni partigiane e le forze politiche antifasciste vorranno trovare il modo di dare comunque “voce”a Piero Scaramucci che, nella sua vita, ha dato e continua a dare voce a chi si batte per tutelare la Costituzione antifascista.


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