Il suicida di Notre Dame e il rigurgito nero del passato

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A giugno uscirà, postumo, il libro di Dominique Venner, lo storico di estrema destra che si è ucciso nella cattedrale di Notre Dame con un colpo di pistola in bocca. Si intitola “un samurai dell’occidente”. Venner si identifica con il suo mito, Mishima l’intellettuale giapponese che si e’ tolto la vita in maniera analoga nel 70. Mishima rifiutava la modernizzazione del Giappone, per lui uno sconvolgimento inaccettabile, Venner rifiutava l’evoluzione dell’europa, l’immigrazione islamica, il matrimonio gay. Un filone culturale preciso, che nulll ha a che vedere con la cultura cattolica (infatti Avvenire, pur continuando la battaglia culturale contro le nozze gay, ha preso le distanze da Venners). Un pezzo di quella Francia che era al fianco di Hitler (il padre di Venners fu collaborazionista), che voleva l’Algeria francese (Venners fu militante dell’OAS) e che tentò di assassinare De Gaulle e fare un colpo di stato per trasformare la Francia in una Spagna di stampo franchista. Insomma tutto quel che si muove intorno al suicidio di Notre Dame è estraneo al dibattito sulle nozze gay ma rappresenta un rigurgito del passato. Ho assistito di persona negli Stati Uniti all’approvazione delle nozze gay a New York e mi viene un pò di nostalgia. Oltreoceano c’era dibattito acceso, i cattolici facevano sentire la loro voce, ma da nessun tombino è mai uscito un rigurgito nero del nostro passato profondo come è avvenuto in questi giorni in Europa.


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