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Lui “videomessaggia” e il resto deve tacere. Grottesco e drammatico insieme

Il “silenzio stampa” chiesto ai suoi sostenitori da Silvio Berlusconi e’ un notevole esempio di “surrealismo” applicato alla politica. Lui “videomessaggia” e il resto deve tacere. Grottesco e drammatico insieme, sintomo della resa dei conti finale del regime di Arcore. E che la trovata non serva da diversivo: il videomessaggio esce dai confini delle regole. Previste persino dal Testo Unico dell’allora ministro Gasparri. Lo affermano in una nota Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita

Berlusconi a reti unificate

Quando il pregiudicato Berlusconi manderà in onda, a reti unificate, il tanto annunciato video per la prima volta spegnerò la tv. E’ l’unica arma di difesa che ha l’utente di fronte all’evidente violazione della legge come ha ben spiegato nel suo intervento Nicola D’Angelo. La domanda che ci dobbiamo porre è:  “Perché a lui tutto è concesso”. Non c’è un direttore di tg del servizio pubblico che abbia il coraggio di dire: “No, se vuole parlare lo faccia in un’intervista