Ebbene sì, lo abbiamo fatto: abbiamo difeso la Costituzione, grazie al prezioso apporto tecnico di un folto gruppo di costituzionalisti e giuspubblicisti. Abbiamo supportato e condiviso le molteplici eccezioni che rendono il dl sicurezza un mix di regole anticostituzionali e un serio pericolo per il pensiero critico, la cui difesa è nel dna dell’Associazione Articolo 21. Abbiamo pubblicato sul nostro sito le parole di 257 docenti universitari e ricercatori che sottolineano il rischio di una compressione delle libertà. Per questo il commento di Libero,che parla di “amichettismo” a proposito del nostro ruolo in questo dibattito, è niente altro che la dimostrazione di un’insofferenza verso la libertà di espressione, verso la critica motivata ad una legge oggettivamente repressiva, inconciliabile con la democrazia. Il quotidiano diretto da Mario Sechi “stigmatizza” il ruolo sindacale ricoperto dal nostro presidente, Paolo Borrometi, legittimamente eletto dalla comunità dei giornalisti italiani in Fnsi. E trasforma in “colpa” la biografia di sindacalista e parlamentare del nostro coordinatore Giuseppe Giulietti, del nostro garante Vincenzo Vita. A tutti va la solidarietà dell’associazione Articolo 21. Un immenso grazie va al nostro socio Roberto Zaccaria, autorevolissima voce libera, docente universitario, firmatario e promotore dell’appello che ha raccolto migliaia di adesioni ed è stato tra gli articoli più letti in assoluto su questo sito e su tutti i nostri canali social.
Andremo avanti, parleremo ancora degli effetti nefasti di questa legge fondata sulla paura e sulla “guerra” al pensiero critico. E continueremo a credere che essere sindacalisti, in Italia, nel 2025 non è reato. Lo era cento anni fa, ma sono passati cento anni, appunto.
Riproponiamo qui il link dell’appello
https://www.articolo21.org/2025/04/firma-lappello-per-una-sicurezza-democratica-redatto-da-257-giuspubblicisti-di-tutte-le-universita-italiane/
Migliaia di adesioni all’appello per la sicurezza democratica lanciato da Articolo 21