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Questo non è un mondo per i giornalisti, in 124 uccisi nel 2024, solo a Gaza 85

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Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) fornisce un quadro drammatico del 2024, anno in cui si è registrato un numero record di giornalisti uccisi in tutto il mondo, la maggior parte a Gaza.
Sono infatti 124 i giornalisti uccisi in diciotto paesi, il bilancio più alto da quando il CPJ ha iniziato a monitorare le morti degli operatori dell’informazione. L’aumento è pari al 22% rispetto al 2023, in gran parte causato dall’offensiva israeliana a Gaza, dove ci sono stati 85 reporter caduti. un’altra guerra. A latere ci sono anche i dati dei palestinesi che denunciano un bilancio di circa 200 morti nel mondi dell’informazione, quindi non solo i giornalisti ma anche gli altri operatori dell’informazione, come i cameraman. In buona parte sono stati colpiti da Israele mentre erano al lavoro, altri sono stati uccisi dai bombardamenti mentre si trovavano a casa con le loro famiglie.

“E’ il momento più pericoloso per un giornalista nella storia del CPJ. – ha detto la presidente del CPJ Jodie Ginsberg – Inoltre la detenzione dei giornalisti sta raggiungendo livelli record, evidenziando i crescenti rischi per i reporter e gli operatori dei media”.

Altri reporter sono stati uccisi ad Haiti, Messico, Pakistan, Myanmar, Mozambico, India, Iraq e Sudan.  Secondo Ginsberg, il rischio per chi fa informazione è aumentato poiché i governi operano nell’impunità e non sono tenuti a rispondere degli attacchi alla stampa.

I freelance, che lavorano con meno risorse e misure di sicurezza, costituiscono oltre il 35 percento delle vittime, tra cui 31 palestinesi che si occupavano del conflitto di Gaza.

“I governi hanno la responsabilità di garantire che i giornalisti possano scrivere liberamente e in modo indipendente, che siano freelance o lavorino per testate affermate. Mentre l’industria dell’informazione si sposta verso un impiego più intenso dei freelance, è fondamentale che i media forniscano ai freelance una formazione, una protezione e un supporto adeguati”, afferma Ginsberg.

Il CPJ ha inoltre ribadito il suo appello a Israele ed Egitto affinché consentano alla stampa indipendente di accedere a Gaza.


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