Non si tratta più di difendere cronisti ma di contrasto a bavaglio Costituzione

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“Da fonti vicine a palazzo Chigi si apprende che il governo sarebbe irritato dalle invasioni di campo della magistratura…”
Più o meno così il comunicato emesso ieri, secondo uno stile  ed un rituale degno delle peggiori stagioni della prima repubblica, quella contro la quale tuonavano, anche allora, i progenitori della presidente del consiglio e dei suoi camerati.
Una nota sbagliata nel metodo e nel merito.
Nel metodo perché quando si scagliano accuse così gravi ed eversive bisogna metterci la faccia e non nascondersi dietro imprecisate fonti.
Nel merito perché le “invasioni di campo” sono arrivate proprio da chi ora strepita e minaccia.
Cosa altro sono stad e sono le commissioni di inchiesta contro gli oppositori, i dossier riservati sbandierati in aula dal sottosegretario Dal Mastro, le bugie della ministra Santanche, le querele bavaglio sparate dai ministri contro scrittori e giornalisti, i tentativi di riscrivere le sentenze sulla strage alla stazione di Bologna e su quella di Ustica, l’occupazione militare della Rai, una riforma della giustizia, già condannata,  dalle autorità europee, l’assalto alla Corte dei Conti, la liquidazione della contrattazione con i sindacati, il cinismo dimostrato a Cutro, la corsa verso Vox e Le pen,Polonia e Ungheria?
L’elenco potrebbe continuare a lungo.
Altro che invasione di campo, qui stanno facendo sparire il campo.
La più atroce tra le “ invasioni” è stato quel “lutto nazionale” proclamato per la morte di Berlusconi, una vera bestemmia contro chi ha perso la vita per contrastare le mafie e non per contrattare con loro.
Un lutto ancora più indecoroso alla luce del “regalo” postumo all’amico dell’Utri, condannato per i rapporti con la mafia e premiato per il suo silenzio.
A chi, anche in questi giorni, ci ha invitato ad abbassare i toni, la risposta l’ha data direttamente la destra destra al governo.
Non si tratta più di difendere i cronisti dai loro imbavagliatori, ma di impedire che sia imbavagliata la Costituzione.
Di questo parleremo alla nostra festa il 12 luglio, metteremo insieme tutte quelle comunità che,ogni giorno, si dedicano alla cura delle vite degli altri e amano la Costituzione antifascista,antirazzista,solidale,inclusiva.
Sarà l’occasione per proporre una grande inziativa nazionale che metta insieme, senza pregiudiziale alcuna, quanti preferiscono costruire i muri della dignità e della convivenzarispettk  a chi ha scelto di innalzare i muri dell’odio, dell’esclusione sociale, della guerra contro i poveri, gli sfruttati,gli ultimi.
Vi aspettiamo il 12 luglio, dalle ore 18 alla casa internazionale delle donne, a Roma.
Programma e adesioni su questo sito, aggiungete la vostra firma.

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