80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Inpgi, Fnsi a governo: affrontare tema salvataggio istituto

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“La previdenza ha bisogno e dipende dal lavoro: la prima dipende dal secondo e quest’ultimo non dev’essere precarizzato”. Questo il concetto espresso dal segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Raffaele Lorusso, nel corso della conferenza stampa che, assieme al presidente Giuseppe Giulietti e ai componenti della giunta esecutiva, con la presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni, stamattina ha convocato davanti al ministero del Lavoro, in via Veneto, a Roma. I giornalisti italiani chiedono al governo un cambio di passo e l’apertura di un confronto a tutto campo per individuare le misure necessarie per garantire il rilancio del settore, la ripresa dell’occupazione e la messa in sicurezza dell’Inpgi. ”Prima di parlare di previdenza – ha spiegatoLorusso  – si deve parlare di mercato del lavoro: aumentano infatti i colleghi sfruttati e prepensionati. E’ necessario capire come l’informazione sia cambiata ed è perciò importante convocare un tavolo con il Governo che comprenda anche il tema delle nuove figure professionali che partecipano al sistema dell’informazione e che contribuiscano alle entrate dell’Inpgi”. ”Il parlamento deve intervenire – ha concluso il segretario dell’Fnsi – anche sul tema della libertà per chi fa informazione, su quello delle liti temerarie a causa delle quali i bavagli si moltiplicano. E’ inoltre inaccettabile che a un giornalista si imponga di rivelare le proprie fonti”.
”Se Tridico ha da offrirci un Bengodi, allora cosa aspetta? Ci chiami subito. E che questa proposta arrivi sul tavolo di Draghi” ha aggiunto il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Giuseppe Giulietti. Secondo Giulietti, dal destino dell’ente previdenziale dipende il futuro dell’informazione italiana e sottolinea quindi l’inerzia del governo di fronte al futuro della previdenza dei giornalisti italiani e alle maggiori criticità dell’editoria: ci sarebbe la volontà di rendere l’informazione più debole e marginale. ”I Costituenti – ricorda il presidente dell’Fnsi – vollero l’Inpgi per sottrarla al potere e l’Italia non può fare finta di non sapere che stiamo aderendo a un modello di informazione ungherese. La trasformazione di un sistema pubblico in uno di governo è pericolosissimo, è una leva di controllo”. ”Nostro compito – prosegue Giulietti – è quello di trattare con il Governo e con i ministeri anche perché non si mettano le mani sull’ente previdenziale. Questo Esecutivo, così come i precedenti, non ha parlato di riforma dell’Editoria, ma Draghi consideri invece l’articolo 21 della Costituzione come un problema nazionale. Gli chiediamo pertanto un incontro – conclude – prima ancora di intraprendere altre forme di lotta: per scrostare l’informazione e perché non sia oscurata, per parlare dei precari, degli ultimi, di equo compenso. E’ una battaglia di giustizia sociale, la nostra, perché è in discussione un articolo chiave della Costituzione”.


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