Quasi quattro ore di testimonianze, interventi, premi sui temi della libertà di espressione. Giornalisti minacciati, in Italia e all’estero. Programmi tv, giornali, free lance, sottoposti a intimidazioni perché hanno avuto il coraggio di squarciare, o anche solo di provarci i tanti muri di gomma del potere. Questo l’elenco dei premiati dell’edizione 2021 della Festa di Articolo 21 che è tornata in presenza il 12 luglio 2021 a Roma dopo la pandemia e ha voluto tracciare anche un bilancio di come è stato raccontato il Paese e il mondo negli ultimi diciotto mesi:
Padre Antonio Spadaro, nel decennio 2011-2021 che lo ha visto direttore del quindicinale dei gesuiti “La Civiltà Cattolica”, ha proseguito nella strada tracciata dai suoi predecessori, padre Bartolomeo Sorge e padre GianPaolo Salvini, perseguendo un dialogo reale con le altre culture. Così inquietudine, incompletezza e immaginazione hanno saputo procedere nell’accantonare i pensieri rigidi, per costruire ponti e non muri. In questo impegno è rientrata anche la scelta di ospitare la firma del manifesto “Parole non pietre” nel febbraio 2020. Sotto la sua direzione La Civiltà Cattolica è diventata una rivista internazionale, con edizioni in tantissimi lingue, a riprova di un interesse concreto per la complessità e non per la polarizzazione.
La squadra di Report, la trasmissione Rai che ha fatto dell’inchiesta giornalistica un punto fermo, un obiettivo “ritrovato”, caposaldo per tutti i giornalisti. Per questo il direttore Sigfrido Ranucci e la redazione sono stati destinatari di attacchi apparentemente legittimi e legali, in realtà veri e propri tentativi di imbavagliare una volta e per sempre, uno e per tutti, il giornalismo che non si arrende davanti agli ostacoli. L’aggressione legale più recente è arrivata a giugno scorso dopo un ricorso accolto dal Tribunale amministrativo e che rischia di aprire un varco pericolosissimo nella segretezza delle fonti dei giornalisti.
Nello Trocchia e la redazione del Domani per la straordinaria inchiesta sulle torture avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere avviata nelle ore immediatamente successive ai fatti, avvenuti il 6 aprile 2020. Una serie di reportage pubblicati dal giornale diretto da Stefano Feltri ha sollevato il velo non solo su quella incredibile storia di cronaca ma sulla condizione complessiva dei detenuti in Italia.
Mario Paciolla, alla memoria. La targa verrà consegnata ai genitori del giovane cooperante e giornalista napoletano di cui il 15 luglio ricorre un anno dalla morte avvenuta in Colombia e spacciata per un “banale” suicidio mentre gli elementi emersi dimostrano che è stata una vicenda legata al lavoro di Mario e a ciò che aveva scoperto. Un’associazione spontanea promuove da mesi la ricerca di verità e giustizia e ha ricordato Mario nei luoghi che lui frequentava, nella sua città, mentre si sta predisponendo la pubblicazione di una raccolta dei suoi articoli.
Associazione Bielorussi in Italia “Supolka” per aver contribuito in modo determinante a far conoscere la condizione dei giornalisti in Bielorussia e la complessiva situazione dei diritti civili negati in un Paese che sta nel cuore dell’Europa e che, tuttavia, costantemente calpesta la libertà di espressione.
Angela Caponnetto di Rainews24, una delle giornaliste che più hanno raccontato cosa accade nella rotta mediterranea tra la Libia e l’Italia dove sono morte centinaia di persone in cerca di un futuro migliore. Per questo impegno professionale puntuale e costante Angela Caponnetto è stata vittima di attacchi violenti sui social ed è tra i cronisti inseriti nell’elenco dell’Osservatorio del Ministero dell’Interno.
Andrea Palladino che continua ad onorare la Costituzione svelando le trame neofasciste di chi vorrebbe cancellare la memoria e riportare indietro le lancette della storia
Valerio Lo Muzio per i reportage che hanno illuminato storie scomode e delicate e che gli sono costate denunce, aggressioni verbali, insulti, come è accaduto per il suo servizio sulla moto d’acqua della Polizia di Stato utilizzata dal figlio dell’allora Ministro dell’Interno. Valerio Lo Muzio ha altresì messo in luce il lavoro, spesso dimenticato, di tantissimi giornalisti precari, collaboratori esterni dei giornali che sono, in realtà, indispensabili all’informazione italiana.
Flavio Lotti, coordinatore della Marcia-Perugia Assisi che nel 2021 compirà 60 anni, edizione nella quale verranno riproposti con maggiore forza i temi della pace e dei diritti ma che quest’anno vuole essere anche il veicolo di un messaggio più ampio di fratellanza e di un futuro sostenibile sotto il profilo etico, non solo economico come si sottolinea molto in questi mesi. Flavio Lotti incarna l’anima di questo messaggio.