Désirée Klain: ecco perché “serviva” un video anti slapp e perché parte proprio da Napoli

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Siccome i luoghi e i tempi spesso non sono casuali, anche il Festival Imbavagliati, che da anni è divenuto l’inventario tangibile del giornalismo civile, quest’anno si inserisce con tempismo nello spazio angusto che l’Italia e l’Europa stanno riservando alla possibilità di raccontare i territori e le storie più difficili. Si svolge su piattaforma, ma parte da Napoli, dalla Campania, e anche questo non è casuale perché si tratta di uno dei territori più difficili da raccontare, in tempo “di pace” per i suoi problemi di criminalità organizzata e anche “nel tempo della guerra alla pandemia”. Imbavagliati 2020 ha rilanciato con uno straordinario “corto” il problema delle minacce con azioni legali ai giornalisti nell’ambito dell’Unione Europea, uno spot che costringe tutti, non solo i professionisti dell’informazione ma i cittadini, a guardare il vero volto di come si può o non si può fare cronaca, specie quella relativa ai nodi sociali ed economici.

“Sono molto soddisfatta di aver realizzato questo spot – dice  Désirée Klain, Responsabile di Articolo 21 Campania, anima del Festiva e tra le autrici del video che in questi giorni sta già registrando un buon apprezzamento sui canali social – contro le slapp, ossia le azioni contro l’attività giornalistica in Europa. E’ un progetto reso possibile dalla collaborazione di Paola Rosà e l’obiettivo è quello di far capire al cosiddetto grande pubblico che le slapp non sono soltanto un problema per gli operatori dell’informazione, bensì rappresentano un ostacolo alla divulgazione delle notizie, al flusso di cronaca che deve arrivare ai fruitori dell’informazioni. E credo che il video renda bene l’idea che volevamo veicolare”.

Questo Festival si svolge a Napoli e il messaggio anti slapp dunque parte da lì? C’è un senso ulteriore, vista la situazione dell’informazione in quella Regione
“Purtroppo, come ci dicono i dati, la Campania ha il più alto numero di giornalisti minacciati ma, bisogna dire, al tempo stesso ha anche il maggior numero di giornalisti che con coraggio ogni giorno ci rimandano una cronaca puntuale di ciò che accade qui”
Forse però è arrivati il momento di non aggiungere più la parola “coraggio”, “antimafia”, “eroe” alla parola giornalista e di far rientrare la professione  nella normalità. O no?
“E’ infatti ciò che ci diciamo e chiediamo ma la realtà di oggi è ancora quella di giornalisti minacciati con i  mezzi più disparati, con strumenti legali e azioni illegali vere e proprie. Ecco perché è fondamentale far comprendere il pericolo che arriva dalle slapp”

Il video è disponibile sul sito di Imbavagliati e sul sito di Articolo 21. Condividerlo e contribuire a divulgarlo equivale ad aiutare l’Europa ad avere un’informazione più libera e puntuale.


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