Perché occorre costruire una nuova Resistenza           

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Far finta di niente, alzate di spalle, risolini di superiorità. Basta. L’attacco squadristico a Beppe Giulietti merita risposte dure e inequivoche perché prendere di mira il presidente della FNSI, da sempre in prima linea – come dimostra la sua storia personale – nelle battaglie democratiche vuol dire cercare di colpire duramente i valori affermati dalla Costituzione nata dalla lotta al Fascismo e dalla Resistenza.

Valori che vengono quotidianamente  attaccati da una destra che non ha nulla a che fare con il vecchio liberalismo. Intolleranza, volgarità, violenza verbale, senza mai un atto di condivisione di fronte ai grandi problemi collettivi. Neppure nella Pandemia hanno dimostrato di voler dare un segno di disponibilità. Solo slogan per portare farina al proprio partito.

Con la ripresa massiccia dei contagi, provocata da quelle riaperture di discoteche e movide da loro caldeggiate fin dal primo momento, non hanno nulla da dire sui luoghi nei quali si generano i focolai – resort di lusso, il ‘Billionaire’ del loro amico Briatore -, ma tentano ancora una volta di individuare nei migranti gli untori.

E cosa dire di quel che sostengono sul piano culturale? L’incredibile, inaccettabile affermazione di Giorgia Meloni su ‘Imagine’ di John Lennon avrebbe dovuto scatenare dure reazioni, invece si è levata solo qualche voce isolata. Ancora una volta un’alzata di spalle, di fonte a un’idea di ‘sovranismo’ che dovrebbe spaventare. Perché tradisce l’idea che non si tratta soltanto di un progetto economico-politico, ma accogliendo solo la musica di quella splendida canzone, escludendone i testi, significa  voler rigettare le idee, i progetti culturali che non collimino con l’idea della chiusura in sé.

Cos’era il fascismo, su questo terreno? L’italietta delle ‘mille lire al mese’ non doveva conoscere la grande musica, i grandi autori, i grandi scrittori americani ed europei. Quanti giovani, oggi, sanno che il fascismo è stato questo e che ha portato alla devastazione che abbiamo conosciuto? E che con le leggi razziali del ’38 si abbatté come una mannaia sugli ebrei? Basterebbe fare un raffronto tra quell’idea aberrante che toglieva il lavoro, la vita stessa a tanti compatrioti, con gli slogan che vengono continuamente ripetuti contro i migranti, sollecitando l’impiego delle navi militari per i blocchi navali, o i respingimenti in massa.

Oltre a far finta di niente di fronte al nuovo fascismo, nonostante le leggi esistenti, lo Stato non fa nulla per diffondere, migliorare la conoscenza e la divulgazione di una storia che, cominciata quasi un secolo fa, in vent’anni abbagliò gli italiani e poi li ridusse in miseria.

Oggi vengono urlati nuovi abbagli e mancano solo poco più di due anni al centenario dell’avvento dell’impresa mussoliniana facilitata da Re Sciaboletta. La Repubblica Democratica ed Antifascista lascerà che tutto accada? Potrebbe succedere se le elezioni politiche dessero mandato di governare a Salvini-Meloni-Berlusconi. E se con loro al potere prenderà il posto di Sergio Mattarella, un altro Re Sciaboletta – l’elezione per il nuovo presidente della Repubblica è in programma proprio per il 2022 – cosa ne sarà della nostra Democrazia?

Timori eccessivi? Io non credo affatto. Le gloriose pagine della Resistenza al nazifascismo cominciarono quando il popolo italiano capì che doveva riscattare vent’anni di ignominie. Questa volta cerchiamo di costruire una Resistenza preventiva, fatta di conoscenza, dibattiti, risposte agli attacchi più vili, riscoprendo quella partecipazione uccisa dai salotti televisivi, con la corresponsabilità di troppi soggetti innamorati di se stessi più che della politica.

Articolo21 – Circolo Sardegna


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