Due anni fa ci lasciava Rita Borsellino, ogni giorno il suo ricordo nel nostro agire contro qualsiasi illegalità.

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Il 15 agosto 2018, in un caldo pomeriggio ferragostano, all’ospedale ‘Civico’ di Palermo, ci lasciava Rita Borsellino. Rita, una donna straordinaria il cui impegno civile è stato esempio per tanti giovani che hanno avuto modo di conoscere lei e la sua storia, aveva il sorriso più dolce che ho mai conosciuto. Dolce ed energico.

“Ero la più piccola in casa e questo “status” di figlia, sorella minore, mi aveva sempre accompagnato riservandomi gesti, attenzioni, nomignoli che costituivano per me privilegi”. Raccontava.
Un’infanzia felice trascorsa insieme ai due fratelli maggiori, Paolo e Salvatore e all’altra sorella, Adele.

Tutto fino al boato del 19 luglio 1992, in cui persero la vita il fratello Paolo, e le persone della scorta (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Walter Eddie Cosina). Da quel giorno una nuova vita, fatta d’impegno civile e resistenza degli ideali della Costituzione italiana.

“La memoria è vita che si coltiva ogni giorno”. Andava ripetendo.

Due anni fa la sua morte, ogni giorno il suo ricordo nel nostro agire contro qualsiasi illegalità.


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