Ricerca IsICult per Siae: prima valutazione del “fondo per la creatività giovanile” alimentato dalla “copia privata”

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E’ con particolare soddisfazione che commentiamo un’inedita iniziativa che può farsi vanto di essere anche il risultato dell’attività di sensibilizzazione degli enti pubblici in materia di “valutazione di impatto” e di “trasparenza gestionale” nel settore culturale-mediale promossa anche sulle colonne di “Articolo21”: nell’aprile 2019, la Società Italiana Autori Editori (Siae) ha affidato all’istituto di ricerca presieduto da chi stila queste noterelle una prima inedita finora mai realizzata in Italia analisi valutativa di un programma nazionale di intervento a favore della cultura, con particolare attenzione alla creatività giovanile.

Da anni, sia sulle colonne di “Articolo21” sia sulle colonne del quotidiano online “Key4biz” (attraverso la rubrica “ilprincipenudo”), abbiamo sostenuto quanto fosse importante, per l’Italia, l’esigenza di disporre di una adeguata “cassetta degli attrezzi”, per il buon governo delle politiche culturali.

Abbiamo prestato particolare attenzione, fin dalla genesi, al fondo per la creatività giovanile avviato a fine dicembre 2015 attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio 2016, che ha previsto che una quota del 10 % della cosiddetta “copia privata” venga vincolata ad interventi a favore dei giovani creativi italiani (vedi “Siae e Mibact: qualche dubbio sui bandi del progetto ‘Sillumina” su “Key4biz” del 3 ottobre 2016, e, più recentemente, “Creatività giovanile, al via il progetto Mibac-Siae ‘Per chi crea’ da 12 milioni di euro”, su “Key4biz” del 29 gennaio 2019).

Di fatto, si è venuto a creare una sorta di “fondo parallelo” rispetto allo storico quanto ancora oggi controverso Fus alias “Fondo Unico per lo Spettacolo” (che, peraltro, a fine 2016, è stato “sdoppiato” nel fondo per il Cinema e l’Audiovisivo, a seguito dell’approvazione della così detta “legge Franceschini”), creato nel lontano 1985 con la cosiddetta “Legge Madre” sullo spettacolo (fortemente voluta dall’allora ministro socialista, il compianto Lelio Lagorio).

La Società Italiana Autori Editori ha ritenuto di rendere pubblici i risultati dello studio, pubblicando sul proprio sito web la ricerca curata dall’Istituto italiano per l’Industria Culturale (IsICult), che propone una prima “valutazione di impatto” dei bandi per la creatività giovanile “under 35” affidati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (Mibact) alla Siae, sviluppatisi nel triennio 2017-2019.

Siae ha assegnato nell’arco di 3 anni circa 28 milioni di euro a 927 progetti vincitori, a fronte di ben 5.250 progetti concorrenti.

Sono stati coinvolti ben 8mila artisti, e, nell’ultima edizione del bando Siae-Mibact, circa 27mila studenti.

 

Un ampio e variegato “perimetro” di interventi: dal teatro alla multimedialità

Il “perimetro” degli interventi Siae è stato veramente ampio e variegato: arti visive, performative e multimediali, cinema, musica, teatro, danza, libro e lettura…

Sono state finanziate tutte le fasi della “filiera”, e tutti i settori: libri, opere cinematografiche, dischi e concerti, performance teatrali e di danza, festival, traduzioni, interventi di rigenerazione culturale territoriale…

è stato definito un perimetro certamente più esteso di quello tradizionale del “Fus”, che notoriamente si caratterizza per una qual certa rigidità strutturale e per varie “barriere all’entrata”.

I fondi destinati da Siae alla creatività giovanile sono corrispondenti al 10 % della cosiddetta “copia privata”, ovvero il compenso che si applica a supporti e apparecchi idonei alla registrazione audio/video (dai computer agli smartphone) in cambio della possibilità di effettuare copie a uso personale di opere protette dal diritto d’autore.

Questo 10 % corrisponde a 6,5 milioni di euro per l’anno solare 2016, a 9,5 milioni per l’anno 2017, e a 12,4 milioni per l’anno 2018.

La specificità dei Bandi Siae Mibac si pone come un “unicum” nel panorama culturale nazionale, per almeno quattro ordini di ragioni:

  • estensione del “perimetro” di azione (arti visive, performative e multimediali, cinema, musica, teatro, danza, libro e lettura), ben oltre quanto storicamente previsto dagli interventi tradizionali dello Stato;
  • focalizzazione sulla creatività e la cultura giovanile, così intesa anzitutto come praticata (e/o fruita) dagli “under 35”; con sensibilità particolare rispetto ad alcune possibili aree di intervento, dalle periferie urbane alle scuole che operano in contesti di disagio sociale;
  • dimensione quantitativa dell’intervento (204 progetti finanziati per 6,3 milioni di euro col bando 2016; 274 progetti per 9,3 milioni nel 2017; 449 progetti per 12,4 milioni nel 2018), soprattutto se correlata allo specifico “target” giovanile;
  • limitate “barriere all’entrata”, rispetto ai pre-requisiti essenziali (di fatto, può partecipare ai Bandi qualsiasi impresa, associazione, ente, che abbia una partita Iva), in una logica aperta che ricorda, per alcuni aspetti, quella delle “start-up”.

 

Genesi del fondo: impegno del giugno 2014 tra Dario Franceschini e Gino Paoli

Gli storici ricordano che la genesi cultural-politica del provvedimento può essere ricondotta ad una sorta di “promessa” che il Ministro Dario Franceschini fece all’allora Presidente della Siae Gino Paoli (Paoli è stato eletto Presidente nel maggio 2013 e si è dimesso dall’incarico nel febbraio 2015; gli sono succeduti Filippo Sugar, designato nel marzo 2015 dal Consiglio di Sorveglianza, e Giulio Rapetti alias Mogol, eletto nel settembre 2018), in sede di approvazione dei nuovi compensi (le cosiddette “tariffe”) per “copia privata” nel 2014.

In effetti, nel comunicato dall’Ufficio Stampa del Mibac il 20 giugno 2014, si legge che “il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, dopo un’approfondita istruttoria e un confronto che ha visto coinvolte tutte le categorie interessate, ha firmato il decreto ministeriale che aggiorna per il prossimo triennio il compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi previsto dalla legge sul diritto d’autore. Il Ministro Dario Franceschini e il Presidente della Siae Gino Paoli hanno convenuto di impegnarsi, per la parte incrementale di gettito delle nuove tariffe, affinché tutte le categorie di titolari dei diritti di copia privata impieghino una quota di tali somme alla promozione di giovani autori e artisti e di opere prime”.

A fine dicembre 2015, il Parlamento ha deciso che la quota fosse del 10 % sulle risorse totali da “copia privata” raccolte da Siae (e non soltanto – come prospettato dal titolare del Mibact e dal Presidente della Siae nel giugno 2014 – una quota della parte incrementale di gettito delle nuove tariffe).

Si ricordi che l’aggiornamento delle tariffe per la “copia privata” avvenne anche a seguito di varie sollecitazioni del mondo della cultura (oltre 4mila autori hanno chiesto al Governo di intervenire a tutela del diritto alla creatività e di monitorare i riflessi della costante e rapida evoluzione tecnologica nel mondo dell’arte), anche perché era dal 2012 che le tabelle dell’“equo compenso” attendevano di essere aggiornate.

Naturalmente la norma è stata avversata – e continua ad essere avversata – dai produttori di hardware, anche se si tratta di un meccanismo compensativo che esiste dal 2009…

I bandi – denominati “Sillumina” nelle prime due edizioni e “Per Chi Crea” nella terza – hanno registrato un impressionante flusso di proposte progettuali: nell’arco dei tre anni, ben 5.250 progetti, corrispondenti a 1.750 proposte l’anno, ovvero una media (teorica) di 5 progetti al giorno!

Di fatto, sono stati approvati 18 progetti su 100 proposte pervenute a Siae (929 progetti a fronte di 5.250 proposte pervenute).

La selezione dei vincitori del terzo bando (anno 2018) è stata affidata ad una commissione di approccio “multidisciplinare”, nominata nell’aprile 2019 dal Consiglio di Gestione Siae, formata dall’economista della cultura Paola Dubini (Università Bocconi di Milano, e dall’ottobre 2019 Vice Presidente della Siae stessa), Lorenzo Casini (attualmente Capo di Gabinetto del Ministro Franceschini), Luca de Gennaro (Vice President of Talent & Music di Mtv per Sud Europa, Medio Oriente e Africa), Fulvio Esposito (rappresentante nazionale nel Comitato Ocse per le politiche della scienza e delle tecnologie), Giuseppe Guido Navello (regista teatrale, fino al 2017 Direttore della Fondazione Teatro Piemonte Europa).

 

Il 45 % dei progetti vincitori nel settore “musica”…

I 927 progetti vincitori nel triennio sono stati sviluppati nei seguenti settori: 45 % musica, 24 % cinema, 15 % teatro e danza, 8 % libro e lettura, 8 % arti visive, performative e multimediali.

Il contributo medio assegnato da Siae ai 927 vincitori nell’arco dei 3 anni, è stato di 29mila euro a progetto.

I 28 milioni di euro di risorse sono stati allocati nel triennio a favore delle seguenti tipologie di attività: 6,2 milioni per “scuola e formazione”, 5,6 milioni per “nuove opere”, 5 milioni per “residenze artistiche”, 4,7 milioni per “periferie urbane”, 1,6 milioni per “traduzioni e distribuzione all’estero”.

Lo studio, nelle sue 270 pagine – con un ricco apparato infografico curato dalla “web designer” e “data scientistEmanuela Giovannoni –, propone una messe di dati assolutamente rara ed inedita, nella storia della politica culturale e dell’economia della cultura in Italia.

La ricerca, coordinata da Luca Baldazzi, con la consulenza di Antonio Di Lascio, Paolo Giammarco, Carla Di Tommaso, Adriana Migliucci, si pone come inedito esperimento per l’Italia di valutazione socio-economica di una iniziativa che ha registrato un alto impatto nel sistema culturale nazionale: stimolazione di progettualità e start-up, creatività artistica, estensione del pluralismo espressivo.

 

Una prima valutazione d’impatto, verso un vero e proprio “bilancio sociale” Siae

Lo studio, realizzato nell’arco di 5 mesi (da fine aprile 2019 a metà settembre 2019) è partito dall’analisi di tutti i dossier progettuali per arrivare ad una misurazione della ricaduta mediale, ed ha trattato una notevolissima quantità di dati, proponendo una prima “valutazione di impatto”, nella prospettiva di un vero e proprio “bilancio sociale”.

È in gestazione la nuova edizione dei bandi, la quarta (2019): Siae sta attendendo l’“atto di indirizzo” del Mibac in relazione alla destinazione questa quota del 10 %.

Il fondo del 10 % della “copia privata” a favore della creatività giovanile è una norma introdotta nella Legge sul Diritto d’Autore attraverso la Legge di Stabilità 2016, fortemente voluta dal Ministro Dario Franceschini.

In relazione allo studio realizzato da IsICult, va enfatizzato che, per la prima volta in Italia, un intervento di respiro nazionale, di così ampie dimensioni anche territoriali, viene sottoposto ad una “valutazione di impatto” indipendente, nella prospettiva giustappunto di un “bilancio sociale”, in una logica di trasparenza gestionale e misurazione di efficacia: “rara avis”, nel nostro Paese, nel quale la ricerca è spesso asservita alle tesi del committente.

Lo studio propone anche l’elenco dettagliato di tutti i 927 progetti vincitori nel triennio.

Dal punto dei “moltiplicatori” (economici), si stima che per ogni 1 euro apportato da Siae, siano state messe in moto risorse per 1,56 euro.

Senza dubbio alcuno, i bandi Siae-Mibact hanno contribuito a mettere in moto migliaia e migliaia di progettualità, soprattutto giovanili, che probabilmente non avrebbero avuto chance di svilupparsi, a fronte della nota rigidità del “Fondo Unico per lo Spettacolo” (Fus).

Basti osservare che, tra Fondo Unico per lo Spettacolo e Fondo per lo Sviluppo del Cinema e dell’Audiovisivo, si contano circa 2.000 iniziative sostenute l’anno, e che il fondo Siae per la creatività giovanile sostiene circa 310 progetti l’anno.

L’incarico è stato affidato da Siae ad IsICult senza condizionamenti di sorta ed è stato reso pubblico senza alcun intervento modificativo rispetto al rapporto finale di ricerca, a conferma del carattere di studio assolutamente indipendente.

Il Consiglio di Gestione della Siae, presieduto da Giulio Rapetti alias Mogol, valuterà le forme di presentazione pubblica della ricerca.

L’autore di queste noterelle è lieto che la Società Italiana Autori Editori abbia accolto la proposta di un’analisi di questo tipo che, nonostante il carattere sperimentale (e sicuramente una metodologia da perfezionare), si pone senza dubbio come iniziativa d’avanguardia nello studio delle politiche culturali del nostro Paese.

(*) Istituto italiano per l’Industria Culturale (www.isicult.it)

 

Clicca qui, per leggere lo studio IsICult per Siae “Appunti per un bilancio sociale. Risultati dei primi 3 anni del programma Siae-Mibac “copia privata” per stimolare la creatività artistica e la promozione culturale dei giovani”, pubblicato il 28 gennaio 2020 sul sito web della Società Italiana Autori e Editori.

Clicca qui, per una infografica di sintesi dello studio IsICult per Siae sul fondo per la creatività giovanile.


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