Elogio al reddito di cittadinanza

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Cos’è il reddito di cittadinanza, a cosa serve, quali utilità potrebbe o dovrebbe avere? In queste settimane se ne fa un gran parlare, si è detto tanto anche se appare ancora necessario schiarirsi le idee. A porsi alcune domande e a darsi delle risposte è Domenico Raio con il suo “Elogio al reddito di cittadinanza” (Giammarino Editore euro 6,00). Un lavoro scritto in maniera semplice ed efficace, mettendosi dalla parte di chi ne dovrebbe usufruire e avvalersi dei benefici. Ricordate il film “La ricerca della felicità”, regia di Gabriele Muccino con protagonista Will Smith? Ricordate quando Smith (nei panni di Chris Gardner) viene convocato presso gli uffici di una prestigiosa azienda di broker dopo aver perso il lavoro, essere stato abbandonato dalla moglie, sfrattato di casa perché non può più pagare l’affitto e con un figlio a cui dover badare? Durante questo incontro, nel momento cruciale del colloquio, il responsabile gli chiede cosa penserebbe se una persona si presentasse ad un colloquio senza nemmeno indossare la camicia.

A questa domanda Chris Gardner risponde che “magari quella persona indossava un bel paio di pantaloni”. Ecco, lo scritto di Domenico Raio si sovrappone a tutto questo. Anzi è l’elaborazione di questa battuta. Il reddito di cittadinanza favorisce l’ottenimento di un posto di lavoro in tempi più rapidi; è una spinta all’economia, un’integrazione ai bassi salari e agli stipendi da part time; restituisce dignità al disoccupato; contrasta lo sfruttamento del lavoratore; combatte il lavoro nero; consente di trovare impieghi più qualificati; aumenta il potere contrattuale dei disoccupati; incrementa la formazione del disoccupato e ne favorisce il ristoro. Ma soprattutto permette al neo disoccupato di potersi guardare intorno e poter almeno cercare il lavoro con dignità. Si è detto tanto sul reddito di cittadinanza in queste settimane, ma Raio afferma una cosa giustissima. Cioè se il reddito di cittadinanza lo si assegna a chi perde il lavoro come salvagente e formula di traghettamento verso un immediato e veloce reinserimento nel mondo del lavoro, allora potremmo avere meno indigenza e anche meno emigrazione e non, come si è sostenuto da qualche pulpito, semplice assistenzialismo. Ma c’è di più, perché Raio a ragione, pensando ad un vero Paese europeo, ritiene un tale provvedimento uno strumento che serve a poter investire sulla propria professionalità e a prepararsi alla prossima attività lavorativa.


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