Il mondo del giornalismo italiano abbraccia la famiglia Megalizzi alla nascita della Fondazione intitolata ad Antonio

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Abbraccio. Solidarietà. Concretezza. Resurrezione. E’ ruotata attorno a queste quattro parole la conferenza stampa di presentazione della Fondazione Antonio Megalizzi nella Sala Depero del Palazzo della Provincia Autonoma a Trento. Tutto il mondo del giornalismo italiano – Federazione della Stampa Italiana, Articolo 21, Usigrai, Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige – ha abbracciato idealmente Domenico, Anna Maria, Federica e Luana, volendo far rivivere Antonio Megalizzi attraverso la Fondazione intitolata a suo nome.

Era un impegno che la FNSI – insieme ad Articolo 21, all’Usigrai ed al Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige – aveva preso in silenzio all’indomani del tragico attentato terroristico di dicembre 2018 a Strasburgo, ribadito al XXVIII congresso a Levico a lui intitolato, ed adesso cominciato concretamente a realizzarlo con il primo stanziamento deciso dal segretario nazionale Raffaele Lorusso.

Omaggio alla famiglia Megalizzi anche delle istituzioni locali: innanzitutto dalla Provincia Autonoma di Trento che, con il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore alla cultura Mirko Bisesti (coetaneo di Antonio) che hanno creduto fin dall’inizio ed hanno deciso convintamente di sostenere l’iniziativa, alla quale si affiancheranno poi anche il Comune e l’Università di Trento ed il consorzio delle radio universitarie. Progetto nel quale crede anche il servizio pubblico e l’amministratore delegato Fabrizio Salini che ha inviato a Trento il suo assistente Lorenzo Ottolenghi.

Antonio Megalizzi è un simbolo contemporaneo di un giovane della generazione Erasmus che, anche se ha vissuto troppo poco, ha lasciato tracce molto significative.

E l’Associazione Stampa Regionale di Bolzano si è data la missione di ricordarne la sua memoria, perché – attraverso le sue idee – possa avvenire una resurrezione del suo sogno europeo.

L’elemento più significativo da sottolineare è il grande gioco di squadra con il presidente ed il segretario della FNSI Beppe Giulietti e Raffaele Lorusso, il segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani e Daniele Macheda dell’esecutivo, il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi ed il referente di Bolzano Roberto Rinaldi, il vicesegretario regionale Lorenzo Basso, il dirigente dell’ufficio stampa della Provincia Autonoma Giampaolo Pedrotti, che non ha mai fatto mancare il suo prezioso aiuto. Tutti hanno messo a disposizione della famiglia Megalizzi il proprio know how umano, intellettuale, di relazioni, affinchè possano essere superate le difficoltà per realizzare questo ambizioso obiettivo, ambizioso come era Antonio. E grazie all’impegno della FNSI e dell’Usigrai, si è riusciti a coinvolgere nell’iniziativa l’AD RAI Fabrizio Salini, i direttori di Rainews24 Antonio Di Bella e di RADIO3 Marino Sinibaldi, i quali si sono messi a disposizione della Fondazione Antonio Megalizzi per immaginare percorsi formativi per giovani giornalisti in collaborazione con la scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia, oltre ad ospitare nei due canali televisivo e radiofonico interventi del consorzio di radio universitarie.

Credo che la mission del sindacato dei giornalisti sia quella, oltre che di fare i contratti, anche e soprattutto di tutelare a 360 gradi tutti coloro che con il loro lavoro – giornalisti e non, fotografi e videomaker, ricercatori, con o senza tesserino dell’ordine – difendono la bandiera dell’articolo 21 della Costituzione.

Credo che la FNSI anche in questa circostanza abbia fatto il suo mestiere e la differenza, qualificandosi come concreto realizzatore di iniziative e non solo di annunci.


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