“Uccidi un giornalista. Rendilo famoso”

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E siamo arrivati al videogioco che incita ad uccidere i giornalisti. Sembra incredibile ma Sniper 3D Assassin è uno tra i giochi più scaricati per gli smartphone. Lanciato nel 2014 da uno sviluppatore brasiliano ha ottenuto ben 12 milioni di valutazioni con un gradimento di 4 stelle e mezzo.Un cecchino deve compiere varie missioni, la settima che arriva dopo aver dimostrato di avere superato una serie di compiti difficili, ha l’obiettivo di uccidere un giornalista che ha ricevuto una cartella piena di documenti da un poliziotto che ha corrotto. Un concentrato di odio verso i reporter misto a fake news per spingere l’utente, che spesso sono anche bambini, a credere che i giornalisti paghino e corrompano le proprie fonti. Persone che meritano di essere uccise. “Rendilo famoso in un altro modo” è l’incitamento del videogioco. Il primo ad accorgersi dell’orribile contenuto è stato Jamal Jordan, cronista del New York Times mentre giocava con il nipote di dieci anni che lo aveva invitato ad una sfida per passatempo. “Abbiamo avuto una lunga chiacchierata” ha spiegato Jordan all’Huffington Post.

Sono tempi duri per i giornalisti sempre più obiettivi degli attacchi dei politici. Attacchi che sono andati via via aumentando. Come non pensare alla triste fine di Jamal Khashoggi editorialista del Washington Post entrato per rinnovare il passaporto nel consolato saudita di Istanbul e scomparso nel nulla. Trump è uno tra i peggiori accusatori dei giornalisti autori di inchieste e domande scomode. Li ha definiti nemici del popolo e non perde occasione di denigrare come Fake news le testate che lo criticano, da Cnn a Washington Post a New York Times. Un incitamento all’odio. Anche in Italia non sono mancati attacchi alla stampa da parte di rappresentanti del governo giallo verde. Non è mai un buon segnale per lo stato della democrazia di un paese prendere di mira la stampa.C’è una gran voglia di mettere bavagli, sfuggire alle domande, preferire i selfie, premiare giornalisti e testate amiche. Non è così che dovrebbe funzionare in un sistema democratico.


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