Grazie Enrico Rossi, l’integrazione non è una scelta elettoralistica!

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Una foto postata su facebook, per dire no al razzismo. Rossi e la famiglia rom che è sua vicina di casa. Poi una sfilza di commenti razzisti. E un suo commento: “Non tutti gli italiani sono mafiosi, non tutti i rom sono ladri”. Ma il tempo è quello che è. L’accanimento nei confronti del Presidente della Regione Toscana è stato tremendo. Probabilmente non ci si sarebbero aspettati attacchi di questa portata. Articolo 21 gli dice grazie. Perché la scelta di pubblicare quella foto in un momento in cui si guadagnano consensi elettorali dicendo no agli immigrati, sventolando scelte nazionaliste e di difesa arroccata di un’italianità ormai non più autosufficiente, è una scelta coraggiosa. Non ottieni voti in questo modo. I politici solitamente sensibili a questi temi, in caso di campagna elettorale, se ne tengono a dovuta distanza. Ed è invece un trionfo di pacche sulle spalle e voti nelle urne di chi, come Salvini, vince a man bassa con frasi e slogan dal chiaro sapore antirazziale.

Contro di lui anche altri politici. Leghisti, ma anche Giorgia Meloni. La logica è sempre la stessa. Ci rubano il lavoro, a loro tutto e agli italiani nulla. Rossi pensi prima ai toscani disoccupati, ai pensionati al minimo.

Ci piacerebbe, a questo punto, che il coraggio di Enrico Rossi fosse contagioso.


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