Strage di Bologna, definitivo l’ergastolo a Bellini. Ora stop alla riscrittura della Storia

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Con la condanna definitiva all’ergastolo di Paolo Bellini da parte della Cassazione come esecutore materiale della strage fascista della stazione di Bologna che il 2 agosto 1980 causò 85 morti e 216 feriti, si chiude il cerchio. Paolo Bellini si unisce agli altri camerati già condannati definitivamente: Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini quali esecutori materiali dell’atto terroristico più grave, più drammatico, più grande che abbia colpito l’Italia democratica dal dopoguerra ad oggi. La Cassazione ha confermato anche le condanne a sei anni al capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel per depistaggio e a quattro anni all’amministratore di condomini di via Gradoli Roma Domenico Catracchia per false informazioni al pubblico ministero. Il cerchio si chiude perché grazie allo straordinario lavoro fatto dai magistrati, dagli inquirenti, dall’Associazione dei famigliari delle vittime presieduta da Paolo Bolognesi, dagli avvocati di parte civile che mai hanno smesso di cercare verità e giustizia sappiamo i nomi di chi ha messo la bomba nella sala d’aspetto di seconda classe e chi furono i mandanti, gli organizzatori e finanziatori: la Loggia Massonica P2 del Venerabile Licio Gelli con la complicità dei piduisti Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato, Mario Tedeschi e di apparati dello Stato, delle Istituzioni, dei servizi segreti e ambienti politici dell’estrema destra uniti nelle trame nere e nei tanti tentativi di depistaggio. Oggi è stata scritta una pagina che mai si cancellerà nella storia dell’Italia: la strage di Bologna, come tutte le altre stragi avvenute su e giù per il nostro Paese, con l’obiettivo di colpire l’Italia democratica, sono stragi fasciste compiute da neofascisti. Queste condanne rendono, in primo luogo, giustizia ai famigliari delle vittime e in secondo luogo a una città, Bologna, che mai ha abbandonato chi è stato colpito negli affetti con la scomparsa dei propri cari. Oggi sono la politica e le Istituzioni che devono intervenire e dimostrare, con profonda umiltà, di essere vicini ai famigliari delle vittime. Il prossimo 2 agosto sarà il 45° anniversario della strage: chissà se i soliti noti tireranno fuori ancora la pista palestinese con l’obiettivo di riscrivere la Storia.


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