Un’opera intensa, che, prendendo a pretesto le debolezze, le ombre, della giustizia a stelle e strisce, scandaglia gli abissi più reconditi dell’animo umano, le sue inquietudini, alle prese con una lotta perenne tra il bene e il male dai confini labili, evanescenti, soprattutto quando l’odio si fa dottrina.
“Amo Dio, ma per il resto sono soltanto un demonio come tanti”, è solito dire il reverendo Mike alle riunioni della Narcotici Anonimi cui partecipa regolarmente in un percorso di disintossicazione dagli oppiacei.
di Claudio Filippello
È in libreria dal 27 maggio, in contemporanea mondiale, l’ultimo romanzo di Stephen King: “Never Flinch – La lotteria degli innocenti”, edito, in Italia, da Sperling & Kupfer, con la traduzione di Luca Briasco (512 pp, € 23).
Stephen King, un maestro del genere Thriller, con all’attivo più di 65 romanzi e 200 racconti, diventati tutti dei bestseller internazionali con oltre 400 milioni di copie vendute nel mondo.
Il romanzo segue una doppia traccia. Da una parte, c’è Trig, che ha promesso di uccidere 13 innocenti e un colpevole, come riscatto per l’inutile morte di un innocente: “le colpe degli uni devono necessariamente ricadere su degli innocenti perché si raggiunga una completa espiazione dal peccato, perché sia fatta giustizia”, dall’altra, c’è Kate, una femminista ed attivista carismatica, amata ed odiata, inseguita da Chris e da Chrissy (unite da un segreto inconfessabile), che in nome di una visione del mondo assurta a ideologia vogliono il suo sangue: “porterò a termine la mia missione. Non permetterò che quella strega sopravviva”.
Ma veniamo alla trama.
E’ un giorno del mese di aprile quando l’ispettrice Isabelle (Izzy) Jaynes bussa alla porta dell’Ufficio del suo capo, il quale le porge una busta indirizzata al DETECTIVE LOUIS WARWICK, una RISERVATA PERSONALE. Al suo interno una lettera in cui viene annunciata una vendetta contro tredici innocenti e un colpevole: “Credo che gli INNOCENTI dovrebbero essere puniti per l’inutile MORTE di un innocente. Le persone che hanno provocato quella morte dovrebbero essere messe a morte a loro volta? …… Devono maledire il giorno che si sono macchiati della loro colpa. Le sembra che tutto questo abbia un senso? Per me si, e tanto basta….. Questo è un atto di espiazione”. Ed è la stessa Izzy ad essere incaricata dal suo capo, seduta stante, di dare la caccia all’autore della missiva, un tale che si firma Bill Wilson, ma sarà certamente un nome di fantasia, oppure no?
Ma se da un lato Izzy, con l’aiuto del collega Tom Atta, deve dare la caccia ad un potenziale e dichiarato assassino di vittime innocenti, dall’altra, contemporaneamente, c’è una vita da proteggere, quella di Kate, diventata il bersaglio di psicopatici infarciti da motivazioni pseudo-religiose che la vogliono uccidere.
Ad aiutare Izzy, la sua più cara amica, nota per il suo fiuto infallibile, la detective Holly Gibney, ora a capo dell’Agenzia investigativa Finders Keppers. Quest’ultima, oltre a dispensare Izzy di consigli utili per la ricerca dell’assassino di innocenti, si farà ben presto carico di proteggere essa stessa la vita di Kate, diventandone la temporanea guardia del corpo.
Un racconto avvincente, dunque, che segue, come anticipato, due narrazioni parallele e all’apparenza indipendenti l’una dall’altra, ma che troveranno uno sbocco finale comune, adrenalinico, e inaspettato, come soltanto King poteva ideare.
Strepitoso, inoltre, il lavoro dell’Autore nella ricostruzione dei ritratti psicologici dei personaggi, davvero molto potenti.
Un romanzo, tutto sommato, anche difficile da scrivere, come dichiarato dallo stesso King nelle “Note d’Autore”, a chiusura del libro, passato per diverse riscritture.