Le Giornate della Memoria nel borgo della Ciociaria che nascose ebrei ed ex prigionieri

0 0

San Donato Val di Comino è un borgo innevato in questo momento, assai simile a quelli delle fiabe, e si prepara ad una settimana di celebrazioni di una delle storie più significative di ciò che è stata la persecuzione degli ebrei nel Lazio. Qui, ai confini tra Lazio e Abruzzo, la montagna è tutto, luogo di sostentamento e spesso di rifugio sicuro. E qui si è snodata una straordinaria storia di solidarietà e copertura della popolazione locale verso un consistente gruppo di ebrei. Il 15 gennaio sono iniziate  le Giornate della memoria  in questo minuscolo centro della Ciociaria, che è stato “la principale località d’internamento libero del Lazio per gli ebrei stranieri”. Un percorso fatto di incontri pubblici, conferenze, visite al Museo della Shoah, proiezioni e l’inaugurazione del Memoriale della Shoah. Le iniziative sono organizzate dal Museo del Novecento e della Shoah in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di San Donato, la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone, l’Università di Cassino, la Fondazione Perlasca, il Centro di cultura Leonardo, l’Associazione Cassino città della Pace e la casa editrice Psiche e Aurora.
“I primi internati ebrei – spiega il sindaco Enrico Pittiglio – giunsero nell’estate del 1940 stabilendo buone relazioni con la popolazione e le autorità, da cui ricevettero accoglienza, aiuto e furono subito integrati. Tra le internate si ricordano: Margaret Bloch, amica e confidente di Kafka; Grete Berger, importante attrice del cinema muto e dell’Espressionismo tedesco, interprete di alcuni capolavori della storia del cinema: Lo studente di Praga, Metropolis, Il dottor Mabuse, Destino. Con la caduta del fascismo e la militarizzazione tedesca della Val di Comino, San Donato divenne retrovia del fronte di Cassino e l’ultimo paese abitato prima della Linea Gustav. Il paese subì bombardamenti aerei e cannoneggiamenti, alleati e tedeschi, dal 5 novembre 1943 al 5 giugno 1944, ultimo giorno della guerra nel Cassinate”.
Il soccorso agli internati ebrei fu dato in prevalenza dalle donne. Lo stesso impegno venne riservato agli ex prigionieri alleati nascosti sulle montagne, ai quali garantivano protezione in nascondigli sicuri, sostentamento alimentare, aiuto nella fuga. Per tali azioni rischiarono spesso la vita e finirono anche arrestate. Le sandonatesi che aiutarono gli ex prigionieri militari alleati durante l’occupazione tedesca furono numerose. In due elenchi redatti dal Comune di San Donato nel 1945, consegnati al comando militare alleato, risultano ben quaranta nominativi. Nei due elenchi redatti dal Comune di San Donato nel 1945, spediti all’Allied Screening Commission C.M.F, oltre alle donne ci sono i nomi di settanta sandonatesi. Dai documenti ufficiali risultano aiutati oltre mille ex prigionieri alleati.Alla fine di marzo venne decisa la cattura degli ebrei internati a San Donato. Il 6 aprile, Giovedì Santo e vigilia della Pasqua ebraica, i militari della Polizia militare tedesca entrarono in azione alle prime ore del mattino e arrestarono sedici ebrei. Dopo l’identificazione e gli interrogatori presso il comando tedesco, gli ebrei vennero fatti salire su un camion in piazza Laurenzana (oggi piazza Matteotti, sede del Memoriale della Shoah). Il camion partì da San Donato con a bordo sedici prigionieri ebrei, di cui un bambino di dieci e una bambina di due.

Il 7 aprile gli internati furono condotti nel carcere di Regina Coeli a Roma. Due giorni dopo vennero caricati sui camion e trasferiti nel campo di concentramento di Fossoli (Carpi), in provincia di Modena. Il 16 maggio, dopo l’appello, 582 ebrei furono deportati ad Auschwitz. Dei sedici ebrei catturati a San Donato, sopravvissero solo in tre: Geltrude Glaser, Rosa Blody ed Enrico Levi.

Nel pomeriggio del 22  gennaio (ore 16) presso il Museo “Racconti e testimonianze legate alla Shoah e al viaggio da san Donato ad Auschwitz degli internati”. Il 27 gennaio tutto il paese partecipa alla Giornata della memoria, il 28 e 29 letture a tema, una delle quali animata e dedicata ai bambini.
Il Museo, inaugurato il 18 giugno 2022, nasce dalla collaborazione con il Museo dell’Olocausto di Washington avviata nel 2018. I curatori sono Luca Leone e Fabiana Piselli.

(Nella foto l’ingresso del Museo)


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21