Fascismo e antifascismo, il solco (molto) attuale sottolineato da Noemi Di Segni

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“Si celebrano oggi i 75 anni dalla promulgazione della Costituzione repubblicana, l’affermazione della nostra democrazia antifascista. Eppure c’è chi ritiene di esaltare un altro anniversario – quello della fondazione del Movimento sociale italiano – partito che, dopo la caduta del regime fascista, si è posto in continuità ideologica e politica con la Rsi-Repubblica sociale italiana, governo dei fascisti irriducibili che ha attivamente collaborato per la deportazione degli ebrei italiani. Grave che siano i portatori di alte cariche istituzionali a ribadirlo, legittimando quei sentimenti nostalgici”. Parole incisive che indicano il solco tra fascismo e antifascismo. Sono frasi di Noemi Di Segni datate 27 dicembre 2022, il giorno del compleanno della Costituzione antifascista, il giorno successivo a quello in cui in moti hanno ricordato la nascita del Msi. Ma perché è diventato necessario per la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane ricordare quel solco? Perché il giorno prima era accaduto qualcosa che fino al giorno ancora precedente sarebbe apparso improponibile, ossia la commemorazione di un partito che è, nei fatti, incompatibile con la Costituzione. Il Movimemto sociale Italiano è infatti il partito di ispirazione neofascista fondato il 26 dicembre 1946 poi dichiaratosi post fascista nel 1972 con la sigla MSI-Destra Nazionale. Il 27 dicembre di 75 anni fa veniva firmata e promulgata la Costituzione della Repubblica italiana. Due ricorrenze che non hanno nulla in comune, anzi una è la negazione dell’altra e non è mai superfluo ricordarlo. Nelle ore delle commemorazioni incredibilmente concomitanti  l’Anpi e il Pd hanno stigmatizzato tutti i riferimenti nostalgici e perdonisti sul fascismo e i movimenti di destra come CasaPound e Forza Nuova. Quest’anno il “ricordo” della nascita del Msi è arrivato anche da cariche istituzionali e la Comunità Ebraica non poteva non sottolineare le contraddizioni, ma non solo quella comunità bensì un intero Paese che ha pagato prezzi altissimi all’arroganza del fascismo, con le persecuzioni razziali, con lo stragismo e con rigurgiti che ora attraversano l’Italia. Ci si è trovati, in questi giorni,  di fronte al tentativo evidente di sdoganare movimenti e partiti di estrema destra che da anni fanno capolino in maniera sempre più disinvolta. Tanto più che è stato del tutto dimenticato (comunque non applicato) il divieto di ricostituzione del partito fascista.


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