Sciopero della fame per svegliare le coscienze sulla situazione in Iran. Oggi manifestazione a Roma

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L’Iran è al punto di non ritorno. Continuano le proteste da parte della popolazione civile e si intensifica la violenza e la repressione da parte del regime islamico. In pochi giorni sono stati uccisi diversi manifestanti. Un bambino di 10 anni di nome Kian Pirfalak è stato colpito a morte ed è diventato ora il simbolo di queste proteste.

É stato ucciso mente si trovava in macchina con la sua famiglia e stava tornando a casa, il suo papà anche lui ferito trasportato in ospedale è poi deceduto.

Kian era stato colpito a un polmone, la mamma lo ha portato a casa invece di portarlo in obitorio e lo ha conservato nel ghiaccio per paura che le autorità, come stanno facendo spesso, potessero prendere il corpo del bambino e non restituirlo per i funerali.

Invece i funerali, si sono svolti con una immensa folla in sostegno di questa famiglia e per dare l’ultimo saluto a Kian. I funerali si sono svolti alla presenza delle autorità che hanno tolto il microfono alla mamma quando nel dolore straziante per la perdita di suo figlio ha accusato la Repubblica islamica di essere dei veri e propri terroristi.

Dopo la morte di Kian anche l’Unicef ha espresso solidarietà per la morte e dei circa 50 bambini uccisi in questi mesi di proteste. Eppure mentre in Iran si continua a morire per la libertà non sembra esserci una grande mobilitazione internazionale per questa causa.

In Italia paese da sempre amico della Persia, soprattutto al nuovo governo non sembra interessare troppo la questione iraniana. Dopo la liberazione di Alessia Piperno la giovane italiana arrestata in Iran a settembre e rilasciata dopo 45 giorni di prigionia, ci aspettavamo una severa presa di posizione nei confronti della Repubblica Islamica invece solo silenzio.

Per svegliare le coscienze e soprattutto per dare voce alle proteste in Iran il Partito Radicale ha indetto una marcia per il prossimo 10 dicembre a Roma. Abbiamo sentito Irene Testa tesoriere del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito che ha iniziato uno sciopero della fame.

“Nel silenzio assordante dell’informazione e della politica italiana sui diritti umani universali violati in Iran e per richiedere la giusta informazione sulla marcia indetta dal Partito radicale per il 10 dicembre nella giornata mondiale per i diritti umani – ha detto – ho iniziato dalla mezzanotte del 16 novembre uno sciopero della fame di dialogo a oltranza. Chiedo al governo e al parlamento di promuovere atti concreti a difesa delle donne e del popolo iraniano, massacrato dal regime teocratico islamico. È nostro dovere intervenire con ogni mezzo per far cessare la brutalità in corso. Ad oggi 25 studenti iraniani si sono uniti allo sciopero”.

Irene Testa chiede che si interrompano i rapporti economici e commerciali con il regime e che il ministro degli esteri si faccia portavoce di quanto sta accadendo in Iran.

In Iran oltre alle continue repressione sedate con l’uccisione dei manifestati si teme per la sorte per gli oltre 15 mila manifestanti arrestati durante le proteste. Circa 270 parlamentari si sono detti favorevoli alla loro messa a morte. La repubblica islamica ha già annunciato le prime impiccagioni che verranno messe in atto in breve tempo seppur non hanno dichiarato i nomi dei condannati.

Per mettere fine a questo orrore si chiede alla comunità internazionale di intervenire al più presto nella questione iraniana. In tutta Italia oggi sabato 19 novembre sono previste manifestazioni di protesta anche in ricordo dei 1500 iraniani uccisi durante le proteste del 2019.

A Roma dalle 10,30 alle 13,30, partirà un corteo da piazza della Repubblica a piazza Vittorio Emanuele promosso dagli studenti iraniani in Italia al quale si aggiunge il Partito Radicale.

Il corteo sfilerà lungo via delle Terme di Diocleziano, via Amendola, via Cavour, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana e via dello Statuto. Entro le 7 dovrà essere completata la rimozione dei veicoli da piazza della Repubblica e da piazza Vittorio Emanuele nel tratto compreso tra via dello Statuto e via Napoleone III.

 


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