“Guido Reni a Roma, Il Sacro e la Natura”: dal 1 marzo al 22 maggio nella sontuosa Galleria Borghese

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ROMA –“Guido Reni a Roma, Il Sacro e la Natura” è la prima di una serie di esposizioni internazionali. Offre al pubblico oltre 30 opere, partendo dall’ interesse di Guido Reni verso il paesaggio in rapporto a colleghi operanti nella capitale, e ricostruisce i primi anni del soggiorno romano dell’artista, nato nel 1575 a Bologna. Così dice la sua curatrice Francesca Cappelletti: “(…) non possiamo definirlo un percorso di formazione giovanile perché il grande artista arriva a 26 anni (…) sull’onda di una carriera brillante in patria. (…) Cosa gli ha dato questa città e cosa vi ha lasciato è la storia che vogliamo raccontare e di cui la mostra è solo il punto di partenza. Al catalogo si affiancherà un itinerario sui luoghi romani di Guido, perché il visitatore possa scoprire chiese e musei che conservano altre opere del nostro pittore e collegare la Galleria alla città (…). Dal 1 marzo al 22 maggio 2022, è un’esperienza da godere, non solo per il valore delle opere esposte, anche per la sontuosa cornice che la Galleria Borghese – con le sue sale affrescate, la sua collezione di sculture, bassorilievi e mosaici antichi – offre ai dipinti del maestro del ‘600 e dei suoi contemporanei.

La galleria accoglie il visitatore con 4 monumentali pale d’altare di Guido Reni – La Crocifissione di San Pietro che segna un momento di stringato confronto con Caravaggio e altri artisti, sfociato in un’elaborazione da cui prende vita la sua maniera singolare di dipingere. E ancora La Trinità con la Madonna di Loreto e il committente cardinale Antonio Maria Gallo, Il martirio di Santa Caterina d’Alessandria e il Martirio di Santa Cecilia – che rivelano la capacità dell’artista di trasfondere il Sacro e il rapporto con i suoi committenti. Nelle sale contigue si ammirano opere create tra il 1609 e il 1620 di carattere religioso e mitologico: La Strage degli Innocenti, San Paolo rimprovera San Pietro Penitente, Lot e le figlie, Atalanta e Ippomene.

Dopo l’acquisizione nel 2020 da parte della Galleria Borghese di “Danza campestre” quadro di Guido Reni del 1605 circa – dato per disperso, poi ritrovato sul mercato antiquario londinese come opera di un anonimo bolognese e infine attribuito al Reni – è possibile ammirare il rapporto del pittore con la pittura di paesaggio, prima ritenuta estranea alla sua produzione. “Danza campestre” troneggia nella Loggia del Lanfranco insieme ad alcuni dipinti di Annibale Carracci, Domenichino, Francesco Albani, Paul Brill, che mostrano la pratica della pittura paesaggistica a Roma. Il percorso di Guido Reni termina con l’Affresco con l’aurora, capolavoro considerato fra gli esempi più pregevoli di pittura europea.

Per informazioni

Galleria Borghese

Piazzale Scipione Borghese 5,
00197 Roma, Italia
Tel. +39 068413979
mail. ga-bor@beniculturali.it

Dal 1 marzo al 22 maggio 2022


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