Il giornalismo vive un periodo difficile

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Le regole del buon giornalismo sono semplici. È difficile applicarle in un contesto così avverso. E le istituzioni che governano la nostra categoria possono fare la differenza. Quando mi hanno chiesto di candidarmi al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ho fatto questo ragionamento per autoconvincermi.

Ho avuto la fortuna di lavorare in ambienti sani, dove i valori della Costituzione, il rispetto delle persone senza alcuna distinzione, l’antifascismo, la necessità di tramandare queste qualità ai giovani erano pratica quotidiana. Parlo di Radio Popolare, della Scuola Walter Tobagi, del Festival dei Diritti Umani, di Articolo21.

Se eletto proverò a portare questa esperienza all’Ordine, sapendo bene che il giornalismo vive un periodo difficile, dove molto dipende dalla precarietà, da calcoli di corto respiro, ma molto dipende anche da ciascuno di noi.


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