Carlo Bartoli: “Sono iniziate con il piede giusto le elezioni per il rinnovo dell’Ordine dei giornalisti”

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La Puglia ha eletto al primo turno il rappresentante al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti per i professionisti. Con 342 è stato eletto Valentino Losito. I pubblicisti non hanno raggiunto il quorum. Risultato pieno, per il Molise che ha eletto al primo turno Pina Petta come consigliere nazionale professionista con 34 voti e, per i pubblicisti, Vincenzo Ciccone con oltre 400 voti. Contrordine ha eletto al Cnog anche Enrico Romagnoli in Valle d’Aosta.

“Sono iniziate con il piede giusto le elezioni per il rinnovo dell’Ordine dei giornalisti. I candidati di ContrOrdine stanno registrano ottimi risultati nelle pochissime regioni nelle quali è stato raggiunto il quorum. Nei prossimi giorni, quando il voto si svolgerà anche nelle altre regioni, contiamo di registrare un risultato molto importante in termini di consensi”. Così Carlo Bartoli, candidato presidente al CNOG, commenta i primi risultati delle elezioni all’Ordine dei Giornalisti.

Il Manifesto di ContrOrdine: INNOVAZIONE, CORAGGIO, SOLIDARIETÀ. PER COSTRUIRE IL GIORNALISMO DEL FUTURO

I VALORI. La pandemia ha messo in luce il ruolo fondamentale che l’informazione ricopre in una democrazia. Per questo è necessario ribadire i principi fondanti a cui il giornalismo deve richiamarsi, a cominciare dal rispetto della Costituzione. Solo su questi valori si può basare la rivendicazione della libertà, dell’autonomia e dell’indipendenza del giornalismo e il diritto dei cittadini a una informazione plurale e corretta. ContrOrdine nasce con questo obiettivo e vuol imprimere un netto cambio di passo, segnando una discontinuità con il passato, ascoltando le voci dei colleghi, le loro critiche, le loro sollecitazioni.

LA RIFORMA. È indispensabile una nuova legge che riconosca il lavoro giornalistico in tutte le sue declinazioni, tutelando percorsi professionali, previdenziali e formativi, nel quadro di una responsabilità etica che punti alla promozione dei valori di coesione, responsabilità, pari opportunità e lotta alle discriminazioni. Una legge che tenga conto dei mutamenti avvenutinell’ecosistema dell’informazione dove si stanno affermando nuovi linguaggi, nuovi canali, nuove figure professionali.

A fronte di questi cambiamenti, non basta dichiararsi riformisti: serve un impegno autentico e una proposta seria di innovazione e cambiamento. L’ammodernamento della professione passa attraverso la riforma dell’accesso. Vi sono sempre più “giornalisti di fatto” ai quali occorre consentire l’ingresso nella professione a fronte di adeguati percorsi formativi e del rispetto della deontologia. L’Ordine deve accompagnare il percorso di allargamento della base contributiva dell’Inpgi ridefinendo il perimetro della professione ed aprendo le porte a nuovi profili digitali. Le deontologia qualifica la nostra professione e costituisce l’unico argine in grado di frenare le fake news e la manipolazione della comunicazione.L’Ordine deve assumere un ruolo attivo in questo campo e occorre rendere più efficace l’azione dei Consigli di disciplina.

LA DIFESA DEL GIORNALISMO. Il lavoro giornalistico deve averepiena dignità, in tutte le sue forme. La definizione dell’equo compenso, la difesa dei colleghi non contrattualizzati, il contrasto alla precarietà, il valore dei giornalisti negli uffici stampa, l’attenzione ai problemi del lavoro autonomo: sono temi su cui l’Ordine deve impegnarsi in modo convinto in stretta sinergia con il sindacato. Occorre ridefinire le forme di sostegno all’informazione e al pluralismo legandole all’innovazione, all’incremento e alla stabilità del lavoro giornalistico e all’osservanza della deontologia.

Lo stop alle querele temerarie e la modifica delle norme sulla diffamazione devono essere obiettivi da perseguire in stretto accordo con gli altri enti di categoria per difendere la libertà di informazione. L’Ordine deve mettere in campo strumenti adeguati per tutelare coloro che vengono colpiti da azioni giudiziarie pretestuose e contribuire a sostenere una strategia nazionale e internazionale di contrasto alle crescenti minacce di cui sono oggetto i giornalisti, in Italia e nel mondo.


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