Nel 2021 la Marcia PerugiAssisi compie 60 anni. Una storia di pace e d’impegno per i diritti umani, anche evangelico

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«La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri e vulnerabili; la crisi climatica sta peggiorando; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari», lo ha ricordato ieri Flavio Lotti, il coordinatore delle Marcia della pace – Perugia Assisi (marcia che si terrà il 10 ottobre 2021), in occasione dell’incontro nazionale programmatico promosso è discusso sulla piattaforma zoom e al quale hanno partecipato più di centocinquanta persone. Un incontro vivo e ricco di contenuti, di interventi; un i contro plurale e interreligioso.

«È tempo di ricominciare a lavorare per la pace – ha proseguito Flavio Lotti, sostenuto dalla portavoce nazionale di Articolo 21 – un partner imprescindibile – Elisa Marincola -. I prossimi 10 anni saranno decisivi. Per fermare il cambiamento climatico. Per impedire una nuova guerra mondiale. Per uscire dalla crisi sociale ed economica. Per effettuare la transizione ecologica. Per democratizzare la rivoluzione digitale. Per prevenire nuove grandi migrazioni… Per affrontare e risolvere questi grandi-problemi-comuni-glocali; c’è bisogno dell’impegno di tutti gli abitanti della terra, cittadini, cittadine e istituzioni di ogni livello. Dobbiamo sviluppare una mentalità e una cultura del “prendersi cura” capace di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità che purtroppo prevalgono. Cura delle giovani generazioni, cura della scuola, cura degli altri, cura del pianeta, cura del bene comune e dei beni comuni, cura dei lavori di cura, cura della città, cura dei diritti umani, cura della democrazia,… C’è bisogno di una politica e un’ economia della cura».

Tra le presenze evangeliche quella di Deborah D’Auria e quella di Gian Mario Gillio (per ricordate la vicinanza della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – Fcei), presenza che il coordinatore Lotti ha ricordato essere stata «fondamentale sin dall’inizio».

«La scuola IIS “Largo Brodolini” di Pomezia da due anni segue il percorso “Io ho cura” promosso dalle Scuole di Pace», l’ha ricordato ieri all’incontro programmatico Deborah D’Auria.

«Tutte le classi del biennio hanno aderito alla proposta da lei avanzata – ha proseguito -, lavorando sul tema della cura declinato in tutte le discipline come percorso di approfondimento. La cura del linguaggio, della memoria, della fragilità, del bene comune. Rientravano in questo percorso anche le iniziative “contro tutti i muri” al quale ha partecipato anche il professor Paolo Naso con l’esperienza del progetto Rifugiati e Migranti della Fcei, Mediterranean Hope. Infatti – prosegue D’Auria -, la nostra scuola è frequentata da un giovane, Diah, un ragazzo siriano che è giunto in Italia proprio grazie ai Corridoi umanitari promossi da Fcei, Sant’Egidio e Tavola valdese».

Il percorso spiegato ieri dalla professoressa D’auria, che culminerà  nella marcia il 10 ottobre, s’intitola «Io c’ero, ci sono, ci sarò! 60 anni a passo di pace»; un titolo che richiama i 60 anni della marcia.

«Ogni giorno a partire dal 12 agosto al 10 di Ottobre –  prosegue D’Auria – 60 giorni riprenderanno i 60 anni di marce, e ogni ragazzo preparerà una piccola riflessione partendo dal 1961 con brevi video, dove saranno raccontati molti fatti avvenuti nel mondo e in Italia, come i conflitti e le grandi azioni di pace, ad esempio; saranno poi individuati personaggi da raccontare e grazie ad alcune parole chiave giornaliere, sarà affrontato il tema della Cura.

Alla fine – conclude D’Auria -, arriveremo a Perugia con le nostre 60 parole “della cura” che marceranno con noi».

Fonte: Riforma.it


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