Slapp, il 26 marzo prima mobilitazione europea contro le azioni legali infondate contro i giornalisti. Conto alla rovescia per un evento senza precedenti

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E se cominciasse domani il conto alla rovescia per contrastare  le azioni legali infondate contro i giornalisti in Europa?  Ci siamo: mancano tre giorni appena all’evento “Case” organizzato dalla Coalizione europea anti slapp, è un appuntamento on line che si potrà seguire il 26 marzo sul sito www.the-case.eu (dalle 11.30). Si tratta di una vera e propria  mobilitazione voluta dalla (Coalition Against Slapps in Europe) che punta a mobilitare il maggior numero possibile di giornalisti, ma non solo,  contro il crescente fenomeno delle querele Slapp “Strategic Lawsuit Against Public Participation”, cause legali strategiche per contrastare la partecipazione pubblica.

I giornalisti possono partecipare registrandosi al form disponibile a questo  link EVENTO DI LANCIO DEL SITO WEB THE-CASE.EU VENERDì 26 MARZO 2021 ORE 11:30 CET

Il progetto verrà presentato dalla coalizione assieme alla Vicepresidente della Commissione Valori e trasparenza del Parlamento Europeo Věra Jourová, e un panel di vittime di azioni Slapp guidato da Andrew Caruana Galizia – figlio della giornalista maltese assassinata dopo aver subito oltre 40 denunce Slapp per il suo lavoro investigativo – e Ana Gomes diplomatica portoghese ed ex deputata del Parlamento Europeo.  Il sito web www.the-case.eu raccoglierà materiali e documenti finalizzati ad aiutare persone, associazioni e realtà colpite da attacchi legali di tipo SLAPP; ospiterà il manifesto redatto dalla coalizione per chiedere una direttiva anti-SLAPP europea; la ricerca condotta da CASE sulle querele temerarie e altri dati ed elementi di pubblico interesse. Inoltre, il sito mapperà i servizi legali e gli avvocati pro bono disponibili in tutta Europa. Fra i contributi il video già presentato al Festival “Imbavagliati” contro le azioni legali infondate e contro ogni tentativo di bloccare la libertà di informare e di essere informati. L’Europa in questo momento non è un’area geografica del pianeta in cui vengono garantiti tutti i diritti civile ed è in pericolo uno dei pilastri della democrazia che resta (o dovrebbe essere) il minimo comun denominatore dei paesi aderenti. Articolo 21 partecipa all’iniziativa nel solco di un impegno che dura da molti anni e sempre in attesa di una riforma delle norme nazionali che regolano le querele per diffamazione, legge tuttora bloccata in Parlamento.


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