Fiori – per I Bastardi di Pizzofalcone, di Maurizio De Giovanni

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(Prima di morire dovreste regalarvi un giorno di primavera a Pizzofalcone)

Con Fiori, per il ciclo I bastardi di Pizzofalcone (decimo romanzo della serie) – Einaudi – Stile Libero Big, in libreria dal 1° dicembre (€18,50, 262pp) – Maurizio De Giovanni ci riporta nelle atmosfere cupe della Napoli dei delitti e dei misteri.

A far luce su di un delitto efferato, crudele, inspiegabile, ancora una volta la squadra (non più “raffazzonata”) di poliziotti agli ordini del Commissario Luigi Palma. Questa volta la vittima è Savio Niola, fioràio, con un chiosco sulla collina di Pizzofalcone, amato da tutti per la sua attitudine a comprendere e a parlare il linguaggio dei fiori, nonchè paladino della gente perbene, con, al suo attivo, una comparsata in TV a parlare contro il racket dei commercianti.  Lo hanno sorpreso alle spalle, all’apertura del chiosco. Massacrato al punto da renderlo irriconoscibile: il suo sangue dappertutto.

Anche questa volta, il/la colpevole dell’omicidio dovrà essere individuato/a in pochissimi giorni, onde evitare la possibile avocazione delle indagini da parte della Questura e la conseguente chiusura del Commissariato di Pizzofalcone, quest’ultima sempre all’ordine del giorno in ragione della scarsa credibilità di cui ancora gode il personale ivi preposto.

Una squadra scalcinata, improbabile, la cui forza, tuttavia, almeno secondo il Commissario capo Luigi Palma, sta nella diversità. Nel fatto che ciascuno approccia le varie situazioni da un punto di vista personale, sulla base delle proprie esperienze: professionali e di vita. Per una strana alchimia, quei poliziotti rottamati con troppa fretta erano diventati assai efficienti. Il totale … è superiore alla somma delle parti… da ognuno poteva scaturire la scintilla di un’intuizione che avrebbe sollevato il velo. 

Bastardi, anche questa volta si troveranno ad indagare su di un omicidio che non ha alcuna spiegazione evidente. Tutta la squadra sarà chiamata a scandagliare la vita di Savio, all’apparenza inappuntabile, quella di un uomo senza macchia, amorevole con tutti, che conosceva il linguaggio dei fiori: Fiori come parole, ognuno con il suo significato, fiori perché non si ha il coraggio, fiori perché non si ha paura, fiori che squarciano la notte, fiori per l’alba e il tramonto, fiori per tacere, fiori per lasciare soli i sorrisi, fiori per fare compagnia ai pensieri, per gettare ponti, per abbattere muri. Fiori! E ancora Fiori!

Ma le indagini offrono all’Autore anche il pretesto per analizzare la vita dei vari personaggi, con le loro debolezze, le loro ansie, le loro paure, con la loro incapacità di vivere le passioni alla luce del sole, in continua lotta per la sopravvivenza, prigionieri di un passato che ne ingabbia il presente, come abbiamo già avuto modo di dire a commento di precedenti lavori dell’Autore. Insomma, la vita! con il suo caleidoscopio di emozioni. Tutto questo grazie ad un tratto di penna leggero e fluido.


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