Covid, le misure del governo e i numeri dei morti scomparsi dalle prime pagine dei quotidiani

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484 – 491 – 846 – 680 – 683 – 674 – 553. Il totale fa 4411. Sono i numeri dei morti per Covid in Italia solo nell’ultima settimana, da domenica scorsa a ieri. 14 volte le vittime del terremoto de L’Aquila del 2009, una volta e mezza le vittime del terremoto in Irpinia e Basilicata del 1980. Perché scriverli? Semplicemente perché da giorni questi dati sono scomparsi, letteralmente scomparsi, dalle prime pagine dei quotidiani. Forse nelle redazioni sono finiti gli aggettivi per definire questa strage; più probabilmente è subentrato quel tradizionale disincanto – parente più o meno consapevole del cinismo – che ci fa dire: “dov’è la notizia, dov’è la novità rispetto a ieri o a una settimana fa?” E allora il dato scivola nelle pagine interne, talvolta senza meritare un titolo nemmeno lì.

Intanto si discute animosamente del ‘Natale mutilato’ e della congruità delle misure decise dal governo. Congrue rispetto a quale unità di misura, se rimuoviamo il numero dei morti?


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