Attacchi via social alla giornalista Karima Moual, la solidarietà di Articolo 21 e Fnsi

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Nuovi attacchi alla giornalista Karima Moual, che già più volte in passato (come  testimonia l’articolo allegato) ha subito offese e minacce di stampo razzista. A Karima la piena solidarietà di Articolo 21 e della Federazione nazionale della stampa che è pronta a sostenere l’eventuale denuncia della Moual e a costituirsi parte civile.

La collega italo-marocchina Karima Moual è stata pesantemente attaccata sui social dopo il suo intervento ieri nel corso della trasmissione Dirittoerovescio su Rete4.

Contro la cronista parole razziste, misogene e offensive che vanno dal “marocchina di m” a “torna al tuo Paese” ecc.
Dopo i social è la volta di Libero che  , denuncia la giornalista, riportano solo parzialmente i fatti. Questo l’articolo:
Queste, invece, le parole di Karima su Facebook:

Cari colleghi di Libero se volete riportare dei miei virgolettati almeno completateli:

Voi scrivete:
“Ci sono centinaia di migliaia di immigrati italiani che vanno all’estero —perché c’è la crisi anche qui”. Karima Moual, giornalista italo-marocchina esperta di immigrazione, si scalda in studio a Dritto e rovescio. Accanto a lei c’è Giuseppe Cruciani, che esplode: “Con il visto! Con il visto!”, spiega il conduttore della Zanzara, distinguendo tra l’immigrazione regolare degli italiani e quella irregolare dei disperati che sono sbarcati in questi anni a Lampedusa e sulle coste italiane. La situazione degenera, con la Moual che si sgola: “Perché loro possono, i migranti che arrivano in Italia non hanno il passaporto!”. Paolo Del Debbio, nel dubbio, fa scattare la sirena in diretta, allarme acustico che caratterizza i momenti più caldi. “Quando suona si rischia l’espulsione – ammonisce il padrone di casa -. Bona Carina, bona. Me l’avevano detto che era vivace, ma…”.

Ecco, non è proprio così, perché vi siete scordati di completare ciò che ho detto sgolandomi prima della sirena di Del Debbio, e ciò che avete tralasciato é un’informazione per il pubblico e i lettori non da poco.

Sui migranti italiani che partono dall’Italia ho precisato come loro, con la crisi economica che abbiamo, possano viaggiare liberamente. Crisi economica ancora peggiore che sta vivendo la Tunisia ed infatti dal paese nordafricano stanno provenendo molti migranti.
Avevo fatto questo paragone per completare un concetto che in studio si fatica ad approfondire ed è quello delle migrazioni economiche.

Aggiungo qui per completare:
Gli immigrati italiani possono viaggiare liberamente e senza visto in Europa perché c’è Schengen ma possono partire anche per altri continenti con grande facilità perché hanno un passaporto che io ho indicato come rosso, in quanto appartenente a una categoria di passaporti con più potere di viaggio rispetto a un passaporto africano e di altri paesi più poveri.

Cruciani o è disinformato o è disonesto quando dice: ma gli italiani viaggiano con il Vistooooooohhh con il vistoooooooh
Perché anche agli africani e altri immigrati provenienti da paesi meno fortunati piacerebbe viaggiare con il passaporto giusto e il vistooooooh, ma a loro non è concesso. Perché se non hanno un bel conto in banca o un contratto a tempo indeterminato con un bello stipendio( e quindi evidentemente non intenzionati a lasciare il loro paese per trovare fortuna altrove, come invece possono fare gli europei e altri con il passaporto giusto) con il cavolo che possono pensare di viaggiare liberamente dove vogliono.
In sintesi, l’immigrato italiano, anche se disoccupato e senza un euro nel conto corrente può viaggiare ovunque cambiando paese e cercando fortuna altrove e senza manco un vistoooooooh. E semplicemente perché il suo passaporto di colore rosso glielo permette perché è nato nel posto giusto.
Per questo mi sono sgolata e avevo i brividi nel sentire un giornalista dire che gli italiani viaggiano con il visto e gli africani con i barconi no. Come se queste persone avessero scelta, tra legalità e illegalità.
Mentre sappiamo molto bene, che non solo li abbiamo abbandonati ai trafficanti ma continuiamo a non proporre alcuna via legale di viaggio per loro. E a questo punto mi chiedo: ma Cruciani dove vive?

Non lo sa che i barconi che arrivano è per ricordarvi che viaggiare è un lusso ancora per molti? E purtroppo c’entra molto dove sei nato?
Cruciani si informi, studi un po’ il fenomeno dell’immigrazione e delle disuguaglianze senza sbraitare slogan vuoti che sicuramente attirano la claque del pubblico ma rimangono sempre slegati dalla realtà.

Per iniziare lo invito a leggere questi due
articoli: uno dell’amica e collega Igiaba Scego ( https://www.internazionale.it/…/migranti-passaporto-viaggia…) quest’altro sul cosa significa nascere nel posto giusto ( https://www.ilpost.it/2015/04/16/passaporti/amp/)

Perché tu, se puoi viaggiare dove vuoi, puoi ritenerti fortunato solo per nascita.


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