Libertà per Patrick Zaky. Costantini: “Il filo spinato rappresenta la disumana sofferenza”

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Rimarrà esposto fino al 15 giugno il disegno in piazza Maggiore a Bologna dedicato a Patrick Zaky realizzato dall’artista Gianluca Costantini. Un pannello largo 30 metri sul quale campeggia  il volto sorridente dello studente dell’Università  di Bologna detenuto in Egitto; il suo viso che emerge dal filo spinato.

Così lo ha rappresentato Costantini su un piccolo foglio di carta all’indomani dell’arresto. “Mi sono ispirato all’unica foto disponibile  – racconta l’artista -. Era peraltro un’ immagine sgranata con una bassa risoluzione ma nonostante questo sono stato colpito dallo sguardo negli occhi  Patrick”.

Lo studente egiziano infatti sorride.

“Nel corso degli anni ho scoperto che chi è prigioniero non vuole essere rappresentato triste, infelice o, peggio, con le lacrime agli occhi.  Il filo spinato  rappresenta la disumana sofferenza a cui è sottoposta qualsiasi persona durante la carcerazione. Sappiamo che Patrick è stato maltrattato e torturato. Il filo spinato è il dolore fisico ma nel mio disegno il messaggio è che un corpo può essere imprigionato ma non le idee e gli ideali del prigioniero stesso”.

Il disegno originale era stato realizzato in china di colore nero. Un mese fa poi la provocazione via social di Costantini – di cui alleghiamo il post – accolta subito dall’amministrazione comunale di Bologna e da una agenzia che ha sostenuto la spesa per la stampa dell’installazione  grafica posizionata sulla facciata del palazzo dei  Notai accanto alla basilica di San Petronio.

Libertà per Patrick Zaky

(Foto: Michele Lapini)


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