Uisp: inopportuna la finale di Champions League a Istanbul

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La guerra della Turchia contro i curdi nel Nord della Siria è iniziata. L’Uisp sostiene le iniziative unitarie che si stanno svolgendo in varie città italiane per chiedere il cessate il fuoco ed è al fianco delle organizzazioni umanitarie internazionali che si stanno prodigando per l’assistenza e le cure sanitarie alle popolazioni.

Inoltre, l’Uisp chiede che lo sport non rimanga indifferente di fronte a questo nuovo conflitto e, in nome dei principi della Carta Olimpica, ritiene inopportuno che si svolga proprio ad Istanbul la finale della Champions League il 30 maggio 2020, nello stadio Atatürk: “In questi ultimi mesi di polemiche rispetto alla riforma dello sport italiano, si è agitata spesso la bandiera della Carta Olimpica – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – Vista la mobilitazione della politica e delle istituzioni internazionali, non si comprende l’eccessiva cautela dello sport italiano e di quello europeo nell’esprimersi circa l’inopportunità di far svolgere la finale della Champions League ad Istanbul. La Carta Olimpica è contraria ad ogni forma di discriminazione e promuove uguaglianza e pace, allora cosa si aspetta a prendere una decisione per dare un chiaro segnale nei confronti di quanto sta accadendo nei confronti della popolazione curda?”.

“Condanniamo i gesti provocatori da parte di sportivi che si sono visti di recente negli stadi di calcio in Europa – conclude Manco – La Uisp fa appello non solo alle istituzioni del calcio, alla rete Fare, ma a tutto lo sport italiano perché si possa intervenire con una soluzione alternativa per la finale di Champions. Non attendiamo ancora”.
L’Uisp rilancerà la sua posizione anche sui social e nel web con l’hashtag #losportèaltracosa.


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