Sarà “governo di svolta” se combatterà seriamente le mafie

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Finalmente la nuova maggioranza giallo-rossa, definendo l’accordo politico programmatico del Governo Conte 2, si è pronunciata chiaramente anche sul contrasto alle mafie, come sollecitato dal Centro Studi Pio La Torre qualche settimana fa. L’accordo mette al centro delle politiche del nuovo governo quelle per il lavoro, per l’innovazione, contro le disuguaglianze sociali nell’ambito di un modello di sviluppo ecosostenibile che recuperi il divario Nord-Sud, rimetta l’Italia tra i paesi protagonisti di una nuova Europa solidale, dotata di politica espansiva per affrontare la fase storica delle migrazioni sia sul piano dell’accoglienza e l’integrazione sia su quello del sostegno allo sviluppo delle aree povere del mondo e al superamento dei conflitti e delle guerre.

Le politiche d’austerità perseguite a livello internazionale dall’Unione Europea hanno aggravato la disuguaglianza sociale. In Italia il 20% della ricchezza nazionale è posseduta dal 10% dei più ricchi mentre oltre un quarto della popolazione vive in condizioni di povertà. A livello mondiale lo squilibrio tra paesi poveri e ricchi è anche più grave. Per contrastare la nuova fase economica europea interessata dal rallentamento della crescita ( che in Italia è quasi negativa) provocata dai contrasti Usa –Cina – Russia con i relativi populismi, la maggioranza giallo-rossa solleciterà l’Unione Europea a maggiore flessibilità e progetterà politiche pubbliche espansive senza aggravare il debito pubblico italiano. Sul terreno del contrasto alle mafie, ribadendo quanto già richiesto dal movimento antimafia, per quanto riguarda la prevenzione dei reati corruttivi e politico-mafiosi, sollecita il rafforzamento delle strutture amministrative per la gestione dei beni confiscati e la loro utilizzazione sociale ed economica. Il Centro Studi Pio La Torre sottolinea con forza che occorre una risposta globale per la prevenzione e la repressione della criminalità organizzata partendo dalla convenzione Onu di Palermo di cui ricorrerà il ventesimo anniversario il prossimo anno.

Il tema centrale è come colpire le nuove mafie del ventunesimo secolo che hanno saputo usare la finanziarizzazione e la globalizzazione del sistema capitalistico sfuggendo ai controlli tradizionali. Per tale opzione occorre costruire strutture antimafia specializzate, nazionali, europee e internazionali, con le competenze multidisciplinari (economiche, giuridiche e sociali) sul terreno della prevenzione oltre che della repressione onde colpire corruzione internazionale, evasione fiscale, riciclaggio e profitti di traffici illeciti. In tale quadro il nuovo governo si faccia carico di sollecitare  l’Unione Europea di accelerare la costruzione di una Procura Antimafia e Antiterroristica Europea anche per promuovere una legislazione europea adeguata ed omogenea per il contrasto delle criminalità organizzate e terroristiche. I risultati saranno vagliati dai cittadini e dal movimento antimafia per giudicare un “governo di svolta” che auspichiamo sappia gestire positivamente gli impegni politici e programmatici sottoscritti.


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