Storia di Ahmad, il bimbo che balla con la protesi che ha commosso il mondo

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Vorresti abbracciarlo stretto al cuore e baciargli il capo, riempirlo di carezze e con lui danzare. Piroettare e girare d’inchino veloce a pas de deux. Ballare con lui la felicità del passo ritrovato, del movimento allegro dell’infanzia e volteggiare sino a sudare di gioia. Con Ahmad. Il bambino con una protesi per gamba che abbraccia il mondo felice di muoversi. E’ sui social presente con la sua piccola grande storia. Ahmad Sayed Rahman ha perso la gamba destra ad appena otto mesi. Era in braccio alla sorellina Salima, per strada, in un villaggio del Logar. Nel mezzo di un conflitto a fuoco fra talebani ed l’esercito afghano. E’ scoppiato l’inferno d’improvviso. D’improvviso un proiettile vagante, schegge di mine, schizzi di sangue per aria e Ahmad tra le braccia di Salima non ha più una gambetta. Ora a cinque anni è padrone del passo. Ha iniziato a sgambettare ed è stato educato all’uso dell’arto artificiale. Glie ne avran messi più d’uno, per abituarlo, a seconda della crescita, nel Centro Ortopedico della Croce Rossa di Kabul dove il piccolo è stato amorevolmente curato. E’ stata proprio un’infermiera, Mulkara Rahimi, a girare il video, con accanto la mamma, quando ha colto il bambino pronto, stabile, padrone nella deambulazione e nel movimento tanto sicuro da accennare passi di libertà e felicità. Una gioia per la mamma Raesa sempre presente. Un’emozione forte a vederlo camminare. Un successo per l’Ospedale guidato da Alberto Cairo, delegato del Comitato Internazionale della Croce Rossa per l’Afghanistan dal 1989. Trenta anni di attività per il Centro Ortopedico che ha dotato di un arto protesico a circa centomila persone. E così Mulkara ha postato il video su Twitter e Facebook dopo averlo visto e rivisto con mamma Raesa e il piccolo Ahmad. È con una punta di orgoglio che ha twittato anche Roya Musawi portavoce della croce Rossa a Kabul. La storia ha commosso il mondo che ha condiviso da ogni dove. Lo sguardo è per Ahmad. Le coeur pour Ahmad, le petit danceur.


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