NoiNonArchiviamo, a 25 anni dall’omicidio Alpi – Hrovatin impegno per verità continua

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Non sono bastati 25 anni per fare luce sull’omicidio della giornalista Rai Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, morti il 20 marzo 1994 in un agguato a Mogadiscio, in Somalia.
Per ricordare l’anniversario della loro uccisione Articolo 21, Federazione nazionale della Stampa, Ordine dei giornalisti, l’Associazione Amici di Roberto Morrione e Usigrai, hanno promosso una serie di eventi che hanno preso il via con il convegno alla Camera dei Deputati organizzato dall’onorevole Walter Verini, da sempre impegnato nella ricerca di verità e giustizia per Ilaria e Miran.
Tutti insieme abbiamo ribadito #NoiNonArchiviamo, impegno che ci ha visti accanto a Luciana Alpi dal giorno in cui la Procura di Roma ha deciso di chiedere l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte della figlia e del collega che l’aveva affiancata nelle sue inchieste in Somalia.
Sarà il gip Andrea Fanelli, probabilmente prima della pausa estiva, a decidere se accogliere o meno la seconda richiesta del procuratore Giuseppe Pignatone e della pm Elisabetta Ceniccola.
Tutti noi ci auguriamo che, come accaduto nel 2018 per la prima istanza, anche questa volta sia respinta.
Ma se così non fosse il nostro impegno nella ricerca di verità e giustizia non muterebbe.
Come ha ricordato Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, oggi, a 25 anni dall’assassinio di Ilaria e Miran inizia un altro cammino.
“Occorre riaccendere tutti i riflettori per arrivare alla verità – ha sottolineato Giulietti – Chiediamo che si convochi la commissione Ecomafie e che si riapra subito il procedimento giudiziario ripercorrendo il sentiero di cui parla anche la sentenza della Corte d’appello, di riconvocare i testi, di riesaminare tutto l’itinerario seguito da Ilaria e Miran il giorno dell’assassinio”.
L’auspicio è che il contributo della Camera alla ricerca della verità, con l’avvio delle procedure di declassificazione di documenti raccolti ed acquisiti dalla Commissione d’inchiesta e la creazione dell’Archivio digitale “Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”, possa portare a una svolta che fermi l’iter dell’archiviazione del procedimento giudiziario.
Come ha affermato Giulietti di fronte ai rappresentanti delle istituzioni e ai vertici della Rai, in primis l’amministratore delegato Fabrizio Salini, e la direttrice del tg3 Giuseppina Paterniti, intervenuti al convegno insieme al segretrio dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, verità e giustizia sono un problema di dignità nazionale, che riguarda tutti.
“Riteniamo che il modo migliore per tenere viva la memoria di Alpi e Hrovatin sia quello di dotare la Rai di un nucleo di giornalismo investigativo che si affianchi al gruppo che avrà il compito di svelare e smontare le fake news – ha annunciato Salini – Un gruppo che faccia tesoro delle esperienze fatte da tutti i colleghi che, nella ricerca della verità, hanno compiuto il sacrificio più alto, quello della loro stessa vita”.
Intanto resta intenso l’impegno della Rai, in particolare del
Tg3, come ha confermato Paterniti, nel portare avanti la richiesta di una verità giudiziaria che non può essere accantonata sia per rispetto delle vittime che per la difesa del diritto all’informazione, troppo spesso a rischio.
Nulla deve essere trascurato nel caso dell’uccisione di Ilaria e Miran, restano da chiarire i numerosi dubbi relativi alla dinamica dell’agguato, alla condanna a 26 anni per duplice omicidio di Omar Hashi Hassan, cittadino somalo poi assolto, e alla scomparsa di alcune cassette con l’ultima intervista realizzata da Ilaria e Miran in Somalia.
Al di là di ciò che deciderà il Gip, noi di Articolo 21 e tutti gli amici e colleghi che ci affiancano in questa battaglia non archivieremo mai.
Nostro dovere è continuare a tenere accesi i riflettori sull’omicidio di Ilaria e Miran, nonostante i depistaggi e le cortine fumogene. Anche se la giustizia dovesse smettere di cercare la verità.


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