Presentata “Non mentire”, il dramma della mistificazione della realtà

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“Non mentire” è la nuova fiction Mediaset che parte da domenica 17 febbraio su Canale 5 in tre prime serate. Protagonisti Alessandro Preziosi e Greta Scarano, con la regia di Gianluca Maria Tavarelli. Riadattamento della serie inglese Liar ambientata a Torino. Pone quesiti che vanno oltre la superficie delle cose, stando a quello che i protagonisti hanno saputo comunicarci nella conferenza stampa di presentazione alla Casa del Cinema di Roma. Alessandro Preziosi ha specificato che la menzogna cui fa riferimento il format supera l’ambito privato, basta considerare ciò che accade lungo le nostre coste dove la tenzone si gioca direttamente sulle “vite umane”.

Procediamo comunque con ordine, raccontando la storia che induce alla riflessione. Andrea alias Alessandro Preziosi é un brillante, affascinante, stimato chirurgo che invita Laura, alias Greta Scarano, in un ristorante alla moda. Laura gli è stata presentata perché sorella di un’infermiera sua collega, e perché cerca una stabilità affettiva dopo il divorzio. Sembrerebbe un appuntamento senza rischi, eppure Laura e Andrea non immaginano quanto questo incontro cambierà le loro vite. Al risveglio Laura non è sicura di aver acconsentito all’amplesso notturno con il chirurgo di grido. Si sente violata, lo denuncia agli amici e alla polizia secondo lo svolgimento di un thriller che “esamina entrambi i punti di vista dei nostri protagonisti e osserva i due volti della verità interrogandosi su un quesito: esistono davvero due versioni per ogni storia?” nelle parole dello stesso Tavarelli.

Lei dice di essere stata violentata. Lui lo nega e sembra sincero. La trama è avvincente proprio per l’incognita, calata nella realtà del nostro preciso periodo storico, in tempi di #MeToo. Per Andrea, che respinge ogni accusa, è il preludio di una persecuzione. Sia il chirurgo sia l’insegnante sembrano del tutto convincenti nella loro versione su quanto è accaduto. Chi ha ragione? Chi dice la verità? La risposta è ciò per cui varrebbe la pena di assistere a questo lavoro che, proprio nella sua semplicità, può svolgere una funzione educativa. Quella cioè di suscitare la riflessione. Solo la verità, quella generata dai fatti, non dalle ideologie , che non distingue tra genere e casta, può darci la rotta del progresso. Non era Hannah Arendt ad aver affermato che “Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma le persone per le quali non c’è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso?”

Regia di Gianluca Maria Tavarelli. Una serie con Greta ScaranoAlessandro Preziosi. Genere Drammatico – Italia2018,


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