“Loro 1”: paradossale e grottesca l’Italia cortigiana di un Re Sole al tramonto

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«Tutto documentato, tutto arbitrario» il film si apre su questa citazione di Giorgio Manganelli, cui Alda Merini ha dedicato versi molto intensi, per dire che in esso ci sono molte licenze poetiche.  Paolo Sorrentino sembrerebbe aver focalizzato l’obiettivo sugli avvenimenti tra il 2006 e il 2010 (badate bene la crisi economica esplodeva nel Belpaese alla fine di quegli anni e al governo Berlusconi succedeva il governo Monti), sorta di ultima Versailles dei nostri giorni, che nelle parole del regista si spiega così: “Attraverso una composita costellazione di personaggi, Loro ambisce a tratteggiare per squarci o intuizioni, un momento storico definitivamente chiuso che, in una visione molto sintetica delle cose, potrebbe definirsi amorale, decadente, ma straordinariamente vitale”.

Non si tratta di un film biografico, piuttosto un ritratto caricaturale antropologico, per capire ed evidenziare di quale pasta è fatta la classe dirigente, che gli italiani hanno eletto attorno a un uomo che, di questa “loro” cultura, non era che il simbolo circostanziale. L’affresco impressionistico e impietoso ha per oggetto l’ambizione al denaro, al sesso, al potere. Ma non è forse questa la meta dell’italiano qualunque? Non è forse stato Silvio Berlusconi esempio per il popolo? Non usava un linguaggio che la maggior parte della gente comprendeva?

Certo sullo schermo cinematografico la ripetizione ossessiva di “tette e culi” può dare fastidio, ma chi riuscirebbe a negare che queste erano le televisioni del Cavaliere? L’uso della cocaina in questa corte è sicuramente accentuato, ma allo spettatore arriva il messaggio di base: “Loro”in fondo preferivano stordirsi piuttosto che essere in sintonia con la realtà.

In tale caravanserraglio, ove i personaggi possono essere immaginati ma non citati con il vero nome, é riconoscibile Veronica Lario, alla quale è attribuita, a ragione o a torto, una sorta di saggia autorevolezza. Di sicuro, in una società patriarcale e fallica, rappresenta il ruolo femminile di là dalla funzione biologica. Tutto il resto è primitivo, primordiale e terra terra. E una domanda si pone d’obbligo giacché gli italiani per un ventennio hanno votato Berlusconi: loro non siamo forse anche noi?


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