“Di ideali si può morire, ma senza ideali si è già morti prima di vivere”

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La mafia uccide solo d’estate ma… Mario Francese è stato ucciso il 26 gennaio! Non è mai tardi per ricordarlo. E per ricordare con lui tutte le vittime della violenza delle mafie, morte solo perché cercavano di fare il proprio lavoro.
Grazie a Pif ed a Rai1 che, dopo “Cose Nostre”, con il suo direttore Andrea Fabiano, continua a puntare ed a scommettere su programmi di spessore. Trasmissioni che possano far riflettere ed aprire gli occhi, perché non c’è futuro senza memoria.

E la memoria di Mario Francese si è scontrata, per troppo tempo, con un qualunquismo che sembra non trovare mai fine e con una deriva alla mediocrità insopportabile.
Per l’assassinio sono stati condannati: Totò Riina, Leoluca Bagarella (che sarebbe stato l’esecutore materiale del delitto), Raffaele Ganci, Francesco Madonia, Michele Greco e Bernardo Provenzano.
Le motivazioni della condanna nella sentenza d’appello furono: «Il movente dell’omicidio Francese è sicuramente ricollegabile allo straordinario impegno civile con cui la vittima aveva compiuto un’approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni ’70»
“Di ideali si può morire, ma senza ideali si è già morti prima di vivere”.

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