Vivere con 300 euro al mese

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Ho incontrato famiglie, commercianti e pensionati, in tre mercati di Torino: Porta Palazzo, Santa Giulia  e Falchera Vecchia. Un viaggio tra i banchi dei mercati, in cui si incontrano sguardi tristi, vuoti, alla ricerca di prodotti ortofrutticoli a basso costo. I consumi familiari sono cambiati molto con l’avvento dell’euro, “si stava meglio quando c’era la lira” è la risposta corale che gli anziani intervistati hanno dato. Anziani che vivono della pensione sociale che non supera i 500 € mensili; una lotta quotidiana per riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena. La maggior parte degli anziani con i quali ho parlato, vivono nelle periferie torinesi, quartieri nati nel periodo in cui la FIAT assumeva decine di migliaia di operai provenienti dal sud Italia, con le loro speranze ed i loro sogni.

Molti di essi, raggiunta la pensione, sono tornati al paese natio, dove avevano casa, ma molti altri sono rimasti nelle stesse case, occupate al loro arrivo nella città sabauda. «Come si vive con 500 euro di pensione», ho chiesto ad una signora anziana. “Magari prendessi 500 € al mese, io vivo con la pensione d’invalidità di 290 € al mese”. La signora mi ha spiegato con le lacrime agli occhi che è vedova, vive in un piccolo alloggio popolare, è sola, perché l’unico figlio è sposato ed ha la sua vita. I Servizi Sociali le hanno dato un piccolo aiuto integrativo, ma i fondi sono terminati. L’anziana pensionata, invalida civile, sopravvive grazie all’aiuto delle associazioni di volontariato, che vanno a trovarla due volte la settimana, portandole alimenti, abbigliamento ed aiutandola nelle faccende domestiche. La signora fino a qualche anno fa, mangiava una sola volta al giorno, oggi riesce a consumare due pasti più la colazione, grazie alla solidarietà umana, molto forte a Torino, nei confronti delle persone in difficoltà.

Mentre parliamo i suoi occhi guizzano su prezzi esposti di frutta e verdura, alla ricerca di qualcosa da poter comprare. Per molti pensionati non è importante la qualità, guardano solo il prezzo, perché avendo in tasca pochi euro, devono accontentarsi di prodotti non sempre freschi, ma dal prezzo più basso ed accessibile alle loro possibilità. Torino è stata la capitale industriale italiana, negli ultimi 30 anni ha subito un declino inarrestabile, deindustrializzandosi ed inventandosi una “vocazione” di offerta turistico-culturale, puntando su un’utenza straniera.

La città del primo Parlamento italiano ha perduto in 30 anni oltre 300mila abitanti, mostrando in modo chiaro le sue debolezze e contraddizioni, perché secondo le statistiche Caritas, oggi vi sono oltre 100mila persone tra Torino e Provincia, che vivono al di sotto della soglia di povertà. E’ tempo di elezioni Amministrative ed i candidati hanno iniziato a fare il giro delle periferie in cerca di voti; queste ennesime promesse che faranno, saranno mantenute?


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